L'adozione del nostro Lillo da parte della nostra volontaria Grazia in questo articolo uscito si Il Secolo XIX.

 

Qui sotto lo scritto del post da cui è stato preso spunto:

 

Certe storie non puoi non farle finire bene...
Nei primissimi giorni di Novembre era stato recuperato vagante questo vecchietto senza microchip, pensavamo avremmo subito ritrovato i padroni ed invece... aspetta... aspetta... muovi la macchina delle conoscenze... solitamente si interpellano conoscenti nella zona del ritrovamento (ahhhh...l'importanza della veridicità dei luoghi di ritrovamento!)... aspetta, riaspetta e aspetta ancora... i primissimi giorni sembrava fossimo vicini alla soluzione ed invece niente, tutte le piste si sono rivelate non pertinenti.
Povero nano matusalemme, il canile non era proprio luogo adatto a lui anche perché ha presto mostrato qualche problemino di salute. Nell'attesa di una soluzione e dei tempi tecnici di Legge dovevamo trovare una soluzione temporanea.
Teniamo molto a specificare che per "soluzione temporanea" intendiamo proprio soluzione temporanea per poter meglio salvaguardare la sua salute e nulla ha a che vedere con i principi e i metodi, gli usi ed i costumi, del ben più famoso rupestre sinonimo "stallo".
La soluzione arriva dal  Cuore di Volontario che ben sa capire quando il suo aiuto è indispensabile. In accordo con l'Asl il cane viene affidato al confort casalingo di una nostra volontaria.
Ora Lillo non deve più preoccuparsi di nulla perché è diventato a tutti gli effetti un membro della famiglia della nostra Grazia. Noi non possiamo che ringraziarla e con lei ringraziamo tutti i Volontari che si fanno carico sempre e solo degli ultimi.
Insomma, per farla breve, Lillo adottato!!!


Grazie all'organizzazione dell'assessore Giulia Giorgi e alla Curia Vescovile della Spezia, si è svolta in Piazza Europa la benedizione degli animali.
Già l'anno scorso l'evento aveva riscosso un grande successo di pubblico e l'atmosfera creatasi ha fatto si che quest'anno l'organizzazione si arricchisse, riscuotendo un successo oltre ogni aspettativa.
Tantissime le persone intervenute con i propri cani, presenti alcune Associazioni del territorio e l'unità cinofila dei cani da soccorso, un'occasione di gioia e spensieratezza per tutti i presenti.
Inutile dire che i nostri Legolas, Lulù, Yago e Aldo si sono comportati benissimo, quanto se non di più dei cani già accasati, e hanno ricevuto carezze da tante persone presenti.
Tanti anche i cani già felicemente adottati negli anni che ci sono venuti a portare un saluto.
Questo evento sta diventando sempre più un momento di aggregazione amorevole, un'occasione di festa e socializzazione per tutti.
Noi impazienti aspettiamo l'anno prossimo e nel frattempo vi aspettiamo tutti in canile per venire a conoscere di persona i cani in cerca di casa.

 

Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Cavalli ed asinelli in Val di Vara e in Lunigiana, cani e gatti in città. Da Pignone a Pian di Follo, da Mulazzo a piazza Europa. Contesti diversi, stesso affetto.
Nel giorno di Sant’Antonio Abate, sono state numerose le benedizioni degli animali. E se in campagna sono sfilati i cavalieri, in piazza Europa sono stati soprattutto i piccoli amici domestici, a conquistare l’attenzione. L’eremita penitente, che strappava le anime all’inferno, viene ricordato in molte città con i falò. Venne associato poi all’immagine dei maialini, perché in suo nome era stato creato un ordine ospedaliero, che curava con il grasso i malati di bruciore, detto poi fuoco di Sant’Antonio.
Chi uccideva i maiali destinati all’uso, rischiava la scomunica. E così, pian pianino, si parlò del religioso come protettore dei macellai e dei salumai, e delle stalle. E – per estensione - degli animali. Il sentire di chi ama gli animali, è probabilmente oggi più vicino all’amore che incarnava San Francesco, ma la tradizione della benedizione è rimasta legata alla figura del monaco egiziano, morto anziano, ultracentenario, nel 356, in odore di santità. E nella ricorrenza del 17 gennaio la leggenda vuole addirittura che di notte gli animali possano parlare.
Per comodità, le benedizioni si sono fatte ieri, domenica, un po’ dovunque. In piazza Europa don Luca Palei e salito sul palco, con il suo sorriso, nell’ambito della festa promossa dal Comune. C’erano davvero tantissime persone.
La vice sindaco Genziana Giacomelli e l’assessore Giulia Giorgi hanno premiato i volontari ed i cani soccorritori del gruppo cinofilo Argo, in prima fila nelle ricerche di dispersi, e nelle calamità. In piazza, c’erano più stand delle associazioni che operano nella tutela degli animali, come Arkus, Lipu e L’impronta. I ragazzi del canile comunale della Spezia hanno portato anche alcuni dei cani in cerca di adozione.
«Si sono fermati in tantissimi - sottolinea Pierandrea Fosella - a chiedere informazioni, a proporsi di dare un aiuto. Grazie al Comune, per l’iniziativa. Siamo grati a tutti, chissà non sia scattato qualche colpo di fulmine per i nostri randagi». Recenti dati nazionali stimano in sessanta milioni i «pet», gli animali da compagnia. In Italia ci sono trenta milioni di pesciolini, tredici milioni i piccoli volatili, sette milioni di cani e altrettanti di gatti, più un paio di milioni fra conigli, criceti, cavie, furetti, e un altro milione di tartarughe, serpenti e iguane. Pare che ormai ci sia un animale da compagnia in quattro case su dieci, con dati in crescita anche fra le persone che vivono da sole.

l bellissimo gesto d'amore dei ragazzi della prima B della scuola elementare di Pian di Follo che hanno venduto parte dei loro giocattoli per donare giochi e biscotti agli animali ospiti del canile comunale è finito anche tra le pagine de Il Secolo XIX grazie a questo bell' articolo della giornalista Sondra Coggio.



Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:



I ragazzi della I classe di Pian di Follo, accompagnati dalle mamme, hanno portato giochi,biscotti e snack per cani e gatti del canile di San Venerio. I volontari dell’Impronta sono rimasti colpiti dalla dolcezza dei piccoli , che hanno organizzato una raccolta, vendendo parte dei propri giocattoli, per aiutare i randagi della struttura comunale della Spezia. I ragazzi del canile ringraziano la scuola, le famiglie ed i bambini per la sensibilità. C’è stato evidentemente un progetto importante, di sensibilizzazione, dietro questo grande risultato. Grazie a Giuliana, Samuele, Agnese, Cristian, Gabriele, Edoardo, Samuel, Emma, Giada, Christian, Iacopo, Pietro, Alice, Elena, Ginevra, Eleonora, Gabriel, Ilaria, Andrea, Hiba, Caterina, e Giulia. I bambini hanno portato i loro disegni e hanno scelto delle citazioni importanti, per arricchire i messaggi.
Come “un cane può trovare perfino nel più inutile di noi qualcosa in cui credere “ del saggista inglese Edward Verral Lucas, vissuto tra la fine dell’ottocento e la prima metà del novecento. E poi, parole di affetto per i cani, e ritratti deliziosi degli animali domestici di casa, fatti con tutta la spontaneità dell’infanzia. I volontari si sono commossi “ continuate così’ a coltivare il vostro cuore, e renderete il mondo un posto migliore.


Articolo uscito su Il Secolo XIX sulla scomparsa e successivo ritrovamento in canile del cane Astro.

 

Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:

 

Sempre insieme, Kimbi e Astro. Legatissimi, anche nelle piccole fughe,finite sempre bene. Solo che l'altra notte, quando Kimbi è tornato solo, per il fratello si è temuto il peggio. Ed è iniziata una mobilitazione, che si è conclusa - per fortuna - nel modo migliore. Sono più che fratelli, i due setter bianchi e neri. E sono due miracolati, adottati anni fa in canile. "Erano piccoli - racconta la proprietaria - ed erano stati abbandonati. Sono arrivati in famiglia, e sono rimasti sempre con noi. E l'altra sera, quando uno solo è rientrato, ho davvero temuto che l'altro fosse stato catturato da un laccio. Viviamo in un a zona vicino al bosco, ci sono bracconieri che mettono trappole". Conoscono la caccia, Kimbi e Astro. "Forse l'altro giorno hanno fiutato una preda, forse sono saltati fuori dal giardino, e si sono messi ad inseguirla". Una tentazione pericolosa. Ed il rientro di uno solo dei due fratelli ha fatto spaventare tutti. "Non si sarebbero mai separati,senza un valido motivo": La ricerca di Astro è cominciata subito. A voce, nei boschi. Solo che il setter non c'era. Allora è iniziato il passa parola. "Speravo solo che nessuno lo trovasse senza vita, o gravemente ferito. Sono state ore di angoscia". Il cane, per fortuna, era vivo. Lo aveva incrociato una famigliola di stranieri, che ha pensato bene di consegnarlo alla stazione dei carabinieri. Astro è un cane dolce, affettuoso. "Pare che se lo siano portato dietro, per un pò, nel timore si facesse male". Chissà se Kimbi li ha visti andare via. Chissà se ha pensato di dover correre a casa e dare l'allarme. Certo è che il fratello è stato consegnato dai carabinieri alla Maris, che gestisce per la Asl 5 il servizio di recupero, e trasferito al canile della Spezia, che cura il primo soccorso per i cani rinvenuti fra Sarzana, Castelnuovo e d Ortonovo. I ragazzi dell'Impronta, che gestiscono il rifugio, si sono occupati del setter, che la famiglia ha correttamente dotato di microchip. Prima ancora della ricerca anagrafica, ha funzionato ancora una volta la rete del volontariato. Le fotografie del setter erano del tutto identiche al cane ricoverato a San Venerio. E così, ieri, la famiglia è salita al canile spezzino, a riabbracciare Astro. "E' impazzito di gioia, nel vederci- confida la sua proprietaria - davvero non ci sarebbe stato bisogno dei documenti, che naturalmente ho, per dimostrare che è il nostro cane". Chissà che paura deve aver provato il setter, che l'aria del canile la conosceva già, dopo il primo abbandono. Una gran fatica, ma ha potuto riconquistare il posto sul divano di casa, accanto a Kimbi, che non si dava pace per la sua assenza.


Sul tetto del caseggiato del canile sono stati installati dei pannelli fotovoltaici della potenza di 6 kw grazie ai quali riusciamo a soddisfare il fabbisogno energetico della struttura in maniera più economica e soprattutto più rispettosa verso l'ambiente.

Ne parla questo articolo uscito su Il Secolo XIX.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

 

Sarà realizzato un impianto fotovoltaico al canile comunale della Spezia.
La decisione è maturata in questi giorni, nell’ambito dei lavori di riordino straordinario della parte impiantistica, che mostrava segni di vetustà ormai non più superabili. Nell'ambito della collaborazione fra il Comune e la onlus che gestisce il rifugio, la struttura di San Venerio è stata messa a norma, sotto il profilo degli impianti elettrici.
I volontari dell’Impronta hanno acquistato nuove lampade per il riscaldamento delle gabbie dei cani, e per il potenziamento dell’illuminazione esterna. Le bollette sono a carico della gestione. I ragazzi hanno provato ad azionare le nuove lampade, che fanno caldo, e si sono accorti che la rete non reggeva il consumo.
L’amministrazione civica ha verificato la situazione, con l'ausilio dei funzionari e dei tecnici, ed ha disposto un intervento urgente, che ha consentito di partire immediatamente con l’utilizzo delle lampade riscaldanti, amatissime dai cani e dai gatti del rifugio.
Il Comune però ha fatto un passo oltre, ha colto l'occasione per non limitarsi a far mettere a punto un nuovo impianto elettrico, in grado di supportare la richiesta di energia, ma gettare le basi per una produzione di energia interna, che garantisca di non ritrovarsi più senza corrente. Nella zona collinare, infatti, si verificano spesso disservizi, dovuti ad interruzioni dell’erogazione.
Il disagio c'è. AI fine di garantire continuità, e anche di dare un segnale importante nel campo delle energie rinnovabili, si è pensato ad un salto di qualità: dotare l’area di un impianto fotovoltaico, da installare direttamente sul tetto delle gabbie.
La Sel spezzina, che ha curato la prima parte dei lavori, si è resa disponibile al nuovo intervento, essendo già sul posto e a conoscenza delle problematiche specifiche della zona.
L'operazione sta andando avanti. Le cellule cattureranno i raggi del sole, e consentiranno di mettere da parte energia utile. Si risparmierà sui consumi, e si potrà avere sempre una riserva, in caso di interruzioni della linea di erogazione. —

Il ritrovamento della gattina Annette nel canale Lagora in questo articolo su il Secolo XIX.

 

Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:

 

Annette è tornata a casa. Aveva dei padroni, la gatta precipitata nel Lagora, salvata da Maura Silvestri. E anche l'articolo del Secolo XIX è stato d'aiuto per ritrovare i suoi "umani", che l'avevano perduta da un mese, e che non speravano più nel miracolo. Una bellissima storia di Capodanno. Maura adora fotografare la natura. Il Lagora è fitto di creature alate. Stava dedicandosi a riprendere aironi e anatroccoli, quando - dietro una foglia - ha scorto qualcosa. Erano due occhi verdissimi e spaventati. Era Annette. La gatta era caduta di sotto, chissà da quanti giorni. I suoi proprietari avevano tappezzato di volantini la zona di via Nino Bixio, invano. La micia - che ha nove anni - sembrava svanita nel nulla. Se Maura non l'avesse vista sarebbe stata la fine. Quando i vigili del fuoco si sono calati di sotto, era spaventatissima, e ormai instabile sulle zampe. Stremata dalla fatica e dalla fame. I vigili del fuoco sono stati bravissimi. L'hanno recuperata. Maura, con l'aiuto di Anna Sala e del marito Maurizio, l'ha portata a un primo consulto veterinario. Intanto si è attivata la Maris, che affianca il servizio dell' Asl 5. Il medico Briganti della clinica veterinaria Lunense l'ha trovata estremamente debilitata, fragile. E ha disposto una terapia antibiotica. Annette è stata accolta al canile del Comune. "Era veramente distrutta - testimonia la volontaria Anna Losa - stanca e disperata". Il passa parola e l'articolo sul ritrovamento, hanno aiutato a mettere insieme i pezzi del puzzle. Qualcuno ha ricordato il volantino di via Bixio, è così è stata informata la famiglia. E in poche ore i padroni di Annette hanno suonato al cancello, a San Venerio. "Hanno riconosciuto la gatta - conferma Pierandrea Fosella - e l'hanno portata a casa". Maura è scoppiata in un pianto a dirotto, alla bella notizia: "Si è sciolta tutta la tensione, non avrei potuto passare un Capodanno più felice". Annette è al caldo, è di nuovo con chi le vuole tanto bene, e tutti si augurano che riesca a riprendersi, grazie alle cure ed al calore della sua casa.

 


Mamma Arwen ed i suoi 6 bellissimi cuccioli sono protagonisti di questo articolo su Il Secolo XIX.

 

Qui sotto lo scritto del post da cui è stato preso spunto:

 

Oggi vi portiamo in un mondo fatato, popolato da elfi e fate...
Se saprete farvi guidare da noi per mano, potreste diventare parte di questa favola incantata.
Era la fine di Settembre quando in canile arriva una cagnetta sciupata e triste, a stento si riconoscevano in lei i tratti della razza.
Ancora nel furgone del recupero animali, a fianco scorgiamo una scatola di cartone. I suoi giochi? Le sue spazzole? I suoi guinzagli, come certi si prendono, secondo loro, la delicatezza di lasciare?
No! Nella scatola sei esserini di pochi giorni, ancora con gli occhi chiusi, stretti l'uno all'altro.
Chi ha architettato questa messa in scena si è ispirato ai più banali e ritriti luoghi comuni.
Sistemiamo con delicatezza i cuccioli e li ricongiungiamo alla mamma, ancora incerti su cosa ci riserverà il futuro.
Scopriamo presto che il futuro ci ha riservato una mamma dolcissima...
Sicuramente al suo primo parto, lei abbandonata proprio quando aveva bisogno delle persone che, bene o male, l'avevano presa, l'avevano per un po' tenuta, non si erano curati di sterilizzarla ne di farla loro con la semplice apposizione del microchip, lei lasciata sola con tutte le sue incertezze.
Mai ci spiegheremo perché la gente si ostina a prendere cani e gatti se poi non intende prendersene cura e possiamo solo sperare certa gente si ravveda e prenda consapevolezza di non meritare più nessun animale.
Lo svezzamento procede serenamente, diamo alla mamma tutto il tempo necessario a fidarsi di noi, pian piano l'abituiamo alla nostra presenza, tutti assieme, mamma, cuccioli e umani.
Scegliamo per queste creature nomi che facciano dimenticare il triste passato e suggelliamo la magia che si crea ogni volta che con delicatezza, emozionati, ci avviciniamo a loro... Arwen... Miriel... Ellmo... Legolas... Aranel... Dairon ...e Tatie (con la dieresi  ).
Giorno dopo giorno li abituiamo al richiamo con il nome scelto per ognuno di loro, giorno dopo giorno cresce la nostra unione, giorno dopo giorno li sentiamo sempre più parte di noi.
Ma ora veniamo a voi che leggete!
I nostri cucciolotti sono quasi pronti per trovare la loro strada, la loro famiglia umana.
Nel mese di Gennaio saranno definitivamente pronti per l'adozione. In questo ultimo mese hanno sviluppato il loro caratterino deciso ed irruento, tipico dei cuccioli e tipico del mix di pitbull, bull terrier o amstaff che saranno.

Cerchiamo pertanto persone consapevoli della razza, che sappiano rispettarli ed amarli come stiamo facendo noi, che non si lascino solo intenerire dal cucciolo che ora sono ma abbiano piena consapevolezza del cane adulto che saranno.
Verranno considerate più richieste ma anche data la razza, la scelta definitiva delle famiglie adottanti, si specifica e chiarisce fin da ora, verrà fatta in modo scrupoloso e cercando di individuare il contesto più idoneo a loro.


L'adozione del nostro Freddy in questo articolo uscito sulle pagine de Il Secolo XIX.

 

Qui sotto lo scritto del post da cui è stato preso spunto:

 

E finalmente anche il nostro Freddy si lascia questo cancello alle spalle!
Lui, il bellissimo, piccolo border collie de noi altri formato tascabile, tanto desiderato da tutti ma senza mai essere la scelta definitiva.
Freddy oltre ai suoi nuovi compagni umani, trova ad aspettarlo una nuova amica canina, giovane e giocosa come lui.
La sua nuova famiglia ha seguito il percorso di avvicinamento dentro e fuori la struttura così che per Freddy l'ingresso in una nuova casa avvenisse con le persone che gli erano già entrate nel cuore.
Un ringraziamento speciale va ad Almo Nature- Fondazione Capellino che col progetto europeo #CompanionAnimalForLife ci aiuta a sostenere adozioni consapevoli e garantisce lo stesso livello qualitativo di alimentazione a cui i nostri cani sono abituati, donando un mese di pappa alla famiglia adottante.
Grazie all'impegno di tutti perché si realizzino queste adozioni ponderate, seguite e responsabili, grazie quindi ai volontari che seguono e consigliano le famiglie, grazie agli educatori che pongono le basi per una convivenza perfetta e grazie ad Almo per metterci la cigliegina.


REXINO IL PRINCIPINO DI SAN VENERIO

Un bellissimo articolo della giornalista Sondra Coggio uscito su Il Secolo XIX tutto dedicato alla nostra mascotte Rexino. Se siete venuti a trovarci al canile municipale sicuramente l'avrete conosciuto perchè è lui il padrone di casa!!!



Per agevolare la lettura dell’articolo lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:



Calzini bianchi lunghi. Barba brizzolata. E quel colletto speciale, folto, che sarebbe piaciuto ai nobili rinascimentali: che indossavano imponenti “gorgiere” candide, cucite apposta, e diventate nel tempo sempre più preziose e scolpite, come testimoniano gli splendidi ritratti dell’epoca, dal Cinquecento fino all’epoca di Rembrandt. Niente merletto, per lui. Niente lino. Il suo fascino aristocratico è merito della natura, che ha dipinto il suo manto con grande estro, divertendosi a punteggiare il grigio argento del dorso con spruzzate di bianco: sulla punta del codino, sul musetto, e soprattutto attorno al collo. Una mantella vaporosa, ruota attorno alla testolina di Rexino, sei anni appena, abbandonato in canile. Un cagnolino tanto intelligente e gentile, da conquistare la libertà di vivere ai piani alti, sul piazzale, insieme ai cani anziani. Il principino del rifugio di San Venerio è diventato un padrone di casa. Accoglie i visitatori, scodinzola alle famiglie in cerca di adozione, scorta diligentemente i volontari, da una parte all’altra. Pur essendo stato abbandonato, non ha mai perduto il suo sguardo garbato. Non c’è bisogno di dirgli che cosa fare. Lo intuisce. Sa benissimo quanto tocca a lui, per la sgambata. Sa quando è l’ora di prepararsi ad un’uscita esterna, in macchina. E coi suoi occhi vivaci osserva tutto quel che accade al canile. Rexino è un bellissimo cane, unico, speciale. E s’è talmente innamorato dei suoi “umani”, i volontari del canile, da infilarsi perfino nella fotografia ufficiale. Tutti erano in posa, quando è spuntato, con i suoi zampini candidi, a prendersi ancora tutte le coccole del giorno, fino all’ultima. Sarà Natale, fra qualche settimana. E tanti cani lo trascorreranno in canile. Rexino, con il suo collare plissettato. E tutti gli altri. Bob il pastore, Thor il molosso, Big e Miele, fra i più anziani. E le sorelle, Elsa ed Anna. E poi Saturno, Tess, e il timidissimo Ottavio, taglia piccola… un po’ abbondante. Ed il più triste, Boby, Bobino: ormai avanti con gli anni, taglia medio piccola, dolcissimo ma introverso. Ossa stanche, la fine che si avvicina, e l’ultimissima debole speranza di un abbraccio. Dai più piccini ai giganti buoni. Tutti diversi, tutti uniti da una storia infelice: essere stati abbandonati dai loro “umani”. Non è facile, passare dai divani e dai giardini ad una gabbia, seppure riscaldata. I volontari dell’Impronta, sperano che qualcuno si faccia un regalo, e investa sull’affetto di un amico incapace di tradire. Le referenti dell’associazione, per le adozioni dei cani, sono Elisabetta 338 2635117 e Losa 320 1458159. Si può telefonare prima, e mettersi d’accordo sulla visita. Il canile del Comune è sempre aperto. Rexino e gli altri sono là, e aspettano.


Articolo dedicato alle nostre inseparabili Luna e Selene.

 

Per agevolare la lettura dell’articolo lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:

 

Le avevano lasciate davanti al cancello del canile. Giovanissime, già in attesa dei piccoli. Così magre da far temere che non sarebbero riuscite a farcela. Grazie alle cure e alla vicinanza, Luna e Selene si sono salvate. Sono diventate mamme di una nidiata di micetti, tutti dati in adozione. E finalmente le porte del rifugio si sono spalancate anche per loro. «Non volevamo separarle – confida Pierandrea Fosella – e abbiamo preferito aspettare un po’ di più, pur di trovare un’adozione di coppia. Ci siamo riusciti, e siamo felicissimi». A sperare in una famiglia, sono rimasti Lizzy la “selvatica” e Bobo il cucciolino, e l’anzianotta Norma, bianca e nera, il sussiegoso Leo, il tigrato Oliviero. E re … Satana, il gattone solitario, impossibile da coccolare, che fino ad oggi ha scoraggiato tutti quanti si siano solo minimamente avvicinati alla sua reggia, mostrando un regale disinteresse a tutti gli "umani”. Mai dire mai. Per informazioni sulle adozioni dei gatti, contattare  Barbara 3489761165.


Tre pagine dedicate alla nostra associazione ed alle novità della gestione del canile municipale sul quotidiano LA NAZIONE. Parte 1°

 

La Nazione di Spezia ha dedicato un bellissimo articolo al nostro canile! Quasi tre pagine per descrivere come la nostra associazione lo stia gestendo, le migliorie che abbiamo e stiamo apportando e i progetti per il futuro.
Ne siamo felici ed orgogliosi perchè speriamo che sempre più persone prendano atto della realtà dei canili, che vengano a conoscenza di quanti cani e gatti cercano una casa, che si rendano conto che tutti noi possiamo fare qualcosa per cambiare in meglio questa brutta realtà, adottando, facendo volontariato, diffondendo consapevolezza sulle sterilizzazioni, sull'acquisto di un amico per sempre, sulle movimentazioni e i traffici di cani.
Noi stiamo impiegando tutte le nostre forze per far sì che i cani e i gatti senza una famiglia stiano il meglio possibile e abbiano la possibilità di trovarla, e speriamo nel nostro piccolo essere di esempio e di dare speranza a tanti altri volontari e brave persone che hanno davvero a cuore queste creature sfortunate.


Tre pagine dedicate alla nostra associazione ed alle novità della gestione del canile municipale sul quotidiano LA NAZIONE. Parte 2°

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Qual è la cosa che rimane più impressa nella testa e nel cuore dei visitatori del canile? L’amore incondizionato che ogni volontario nutre per gli ospiti presenti in struttura.
La ‘squadra’ gira per le gabbie presentandoli pe rnome, sempre. Ripercorre la loro storia, descrive con una bella luce negli occhi il loro carattere. Anche quelli più birichini. Per prima cosa, varcato il cancello d’entrata, i volontari ci accompagnano nelle stanze che “L’impronta” ha deciso di concedere ai cani più anziani spendendo qualche parola di affetto per due cagnetti di 17 anni l’uno, l’inseparabile duo composto dalle sorelle Telma e Louise che oggi vive al caldo nell’area cucina. Dopodiché la scena la ruba un’altra coppia, questa volta felina. Sono i fratelli tigrati Bobo e Lizzy, per i quali si cerca un’adozione di coppia (visto il legame profondo che li unisce fin dal loro primo giorno in canile). Prima di arrivare alle gabbie incrociamo anche il ‘rifugio’ in cui convivono un gatto e un cane, una bellissima coppia che dimostra quanto gli animali possano superare le barriere, i luoghi comuni e trovare sintonia che per molti è ancora reputata buffa e improbabile.
Dopo aver finito il giro tra le stanze – all’interno delle quali sono stati collocati gli adottabili più vecchietti – iniziamo a percorrere in lungo e in largo la struttura più capiente. Sia l’area giorno dove i cani si godono le ore di sole, sia la zona notte dove invece i volontari hanno le coperte e il carrello che usano per girare tra le gabbie, nutrire gli ospiti in base alle loro necessità. E lì che ci catapultiamo nella zona più ‘movimentata’ del rifugio.
Quella fatta di abbai, code che scodinzolano, occhi felici e tristi, zampe che si appoggiano alle grate e anime che aspettano, silenziose. Sono tanti, tantissimi. Di cani ce ne sono 98 in totale (prima dell’ingresso dell’Impronta erano 100, ndr). Dal primo agosto, ovvero da quando è cambiata la gestione della struttura comunale, le adozioni sono state 25 in totale; 10 can i e 15 gatti. Purtroppo altri ospiti sono entrati. La speranza, però, è adottare il più possibile. Evitare che fido e micio trascorrano la loro vita in canile, come è già successo e succederà ancora.
Nel frattempo i volontari trattano i loro 110 ospiti come se fossero i loro. E, in effetti, anche solo a guardare quella sorta di danza animale-uomo, si capisce subito che ci troviamo davanti a una grande famiglia. Umana, canina, felina. C’è confidenza, sintonia e affetto. Ed è proprio l’amore per gli amici a quattro zampe che ha spinto il gruppo a mobilitarsi anche per i cani più problematici, tipo il pastore tedesco Zeus che, per un anno, non ha potuto mettere il naso fuori dalla sua gabbia. A causa del carattere poco socievole con cui è entrato in canile – dovuto a una brutta esperienza pregressa – e a causa della posizione che le era stata assegnata non ha potuto sgambettare come tutti gli altri ospiti.
Ora, però, grazie al volontario Maurizio Di Bono – che ha costruito e montato un cancello speciale – Zeus è libero. Può uscire, annusare l’erba, sedersi ad aspettare, vedere il mondo com’è realmente, non più solo attraverso un intreccio di linee metalliche disposte su quattro pareti.
Le storie degli animali in cerca di casa sono tante; non si possono raccontare tutte. In compenso i volontari sono sempre pronti e disponibili a divulgarle. Basta raggiungere il canile di San Venerio tutti i giorni (9.30-12.30; 15_18), possibilmente di pomeriggio quando i volontari sono più numerosi, o chiamare Losa al 320 1448159 o Elisabetta al 338 2635117. Raggiungendo il rifugio troverete code pronte a scodinzolarvi e cuoricini disposti a dare e ricevere amore.
Giulia Tonelli
La parola ai volontari
Anna Cirillo: Cerchiamo di sponsorizzare le adozioni di cani adulti o anziani. Vale la pena scegliere loro.
Massimo Vignudelli: Io mi occupo di pulire l’area dedicata allo sgambo e faccio parecchie passeggiate con i cani.
Manuela Romeo: Io sono qui da undici anni. Tanti cani che al mio arrivo erano solo cuccioli li ho visti crescere.
Losa Porcu: Stiamo facendo tanta fatica ma siamo molto felici perché abbiamo notato tanti miglioramenti.
Elisabetta Spinozzi: la priorità è sempre il benessere degli animali: usciti di qui devono finire nelle famiglie giuste.
 
 
 

Tre pagine dedicate alla nostra associazione ed alle novità della gestione del canile municipale sul quotidiano LA NAZIONE. Parte 3°


Bellissimo articolo della giornalista Sondra Coggio uscito oggi su Il Secolo XIX. Si parla delle lampade riscaldanti installate al canile municipale della Spezia, merito della fruttuosa collaborazione tra il Comune e la nostra Associazione.



Per agevolare la lettura dell’articolo lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:



Abbracciarli tutti non è possibile, in specie la notte, ma tenerli al calduccio sì. E al canile della città, oltre alle copertine che proteggono dal freddo, sono arrivate le lampade riscaldanti, che diffondono una luce rossa, avvolgente, e proteggono soprattutti i cani più anziani, più fragili, più spaventati. Ammaliati, i cani del rifugio hanno accolto la novità con una gioia perfino inaspettata. E lo spettacolo ha intenerito i volontari dell'associazione L'Impronta, divertiti da tanto entusiasmo. «Non si staccavano più - confida divertito Pierandrea Fosella - erano letteralmente rapiti, affascinati. Un colpo d'occhio che da solo ti gratifica di tutti i sacrifici». L'operazione lampade è stata possibile grazie ad un gioco di squadra. I volontari hanno acquistato ben 26 lampade, ma la struttura non era in grado di sopportare l’accensione contemporanea. La linea elettrica era insufficiente, e peraltro malandata. E così è stato necessario bussare al Comune, e chiedere una mano. «Col freddo alle porte – confidano i ragazzi del canile – il timore era quello che non ci fossero i tempi». Si sono rimboccati tutti le maniche. I funzionari Marco Baudone e Roberto Pomo, il dirigente Massimiliano Curletto. «E a quel punto, serviva il via libera dell’assessore, Giulia Giorgi, e del sindaco Pierluigi Peracchini». Il benestare è arrivato in fretta, e al canile s’è presentata la ditta Sel, con Roberto Franchi, per dare il via ai lavori. «Ciascuno ha fatto la sua parte – sottolineano i volontari – per arrivare a far funzionare tutte e 26 le lampade contemporaneamente. Ed eccoci qua, con i cani meno giovani, che si crogiolano al calduccio». Si spera che qualcuno riesca ad essere adottato, prima del grande freddo, ma nell’attesa si è investito su queste lampade, che piacciono tantissimo. Nerò tutto impettito, Anna ed Elsa accovacciate, Meck sprofondato in mezzo al lettino, Aldo letteralmente inchiodato sotto la luce. Come attori consumati, i cani si sono trasformati in divi, su un set di fantasia. Arriverà il freddo, che già la notte si fa sentire, e ci sarà uno scudo in più, a proteggere in più deboli. L’entusiasmo è contagioso. E la voglia di fare dei volontari sta attirando altre persone, mosse dalla volontà di contribuire a rendere il rifugio sempre più accogliente. È stata ricavata un’area di sgambatura in più, grazie alla pulizia di una parte di bosco, e sono stati realizzati nuovi cancelletti per quelle gabbie in cui erano rinchiusi cani meno socievoli. Grazie a questi piccoli accorgimenti, potranno uscire di più.


L'evento "IL CANILE VA IN CITTA'" raccontato in questo articolo su Il Secolo XIX

 Una passeggiata nel centro città, che vedrà protagonisti i cani ospiti del canile municipale della Spezia. Questo è l'annuale appuntamento con "Il canile va in città", l'evento organizzato dai volontari delle associazione "L'Impronta" . I cittadini avranno l'opportunità di incontrare alcuni dei fantastici cani che cercano una famiglia per la vita, senza bisogno di spostarsi troppo, magari scendendo solo le scale e facendo pochi passi fuori dal portone.
Un'occasione preziosa per conoscere e innamorarsi di un amico a quattro zampe che al momento è costretto ingiustamente a passare la sua vita all'interno di una gabbia. "Potreste proprio essere voi quell'angelo che li riscatta dalla prigionia, quella famiglia da cui non vede l'ora di prendere tanti abbracci e con cui giocare instancabilmente. Naturalmente - spiegano i volontari - i cani che porteremo sono solo una piccolissima rappresentanza dei tanti loro amici che vi aspettano in canile, venite anche a trovarci direttamente nelle strutture, i volontari sapranno aiutarvi a trovare la vostra anima gemella".


Se farete visita in canile, vedrete una gabbia apparentemente vuota….sul cancello scritto Gianni, ma niente, vuota . Ebbene, nascosto nel mio micro appartamento ci sono io, Gianni, che vi spio. E si, sono quello in foto, bello, piccolo, giovane, ma un po' fifone. Ho solo bisogno di un po' di tempo per approcciarmi con gli umani sconosciuti, chiedete pure ai mie amici volontari, con loro corro e mi prendo tante coccole. Non ci credete ? Se avete un prato, un divano comodo e pazienza, ve lo dimostrero'.


Oggi vogliamo annunciarvi la nuova convivenza tra Oliviero e Leo e Norma!
Vanno abbastanza d’accordo! Ognuno ha la propria cuccia e la propria ciotola di croccantini! Ogni tanto si arrabbiano un po’...ma si sa che tra i gatti è più che normale!
Hanno un po’ più di libertà rispetto agli altri gattini nella gabbia...ma avrebbero tanto bisogno di una casa accogliente e piena d’amore!
Oliviero, ormai non più tanto giovane ha bisogno di “un umano” che gli faccia passare l’inverno al calduccio!
E i bellissimi Leo e Norma, da tanto in canile, cercano casa e tante coccole.


Yago ha partecipato alla terza edizione della corsa podistica di beneficenza Dog for children, a parlarne in questo articolo la giornalista Sondra Coggio su Il Secolo XIX



Per agevolare la lettura dell’articolo lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:



Fra i quattro zampe della Dog for children , la corsa di beneficenza c’era anche Yago, cagnolino del canile della Spezia in cerca di adozione con i volontari dell’Impronta onlus Massimo Vignudelli, Mattia Artioli, Lara Bernacchi e Raffaella Stefani. E ritornare in gabbia dopo tanta gioia, è stato difficile. Sei anni, il piccolino ha dimostrato di essere perfettamente a suo agio in mezzo a tutta quella gente in festa. Una pillola di felicità, per un cane costretto in canile. Allegro quanto basta. Molto affettuoso. Una taglia medio-piccola, un cagnolino che ha tanta voglia di compagnia e di fare qualche bella passeggiata che ora può fare solo con il contagocce, grazie ai volontari. Gli hanno dato un nome drammatico, che richiama l’alfiere infido di Otello, nella tragedia di Shakespeare. Da Iago, come è scritto nell’opera , a Yago, alla castigliana. Il cagnolino aspetta fiducioso che qualcuno salga ad adottarlo. Si trova in via del Monte a San Venerio. Le referenti dell’associazione di volontariato, per le adozioni dei cani, sono Elisabetta 338 2635117 e Losa 320 1458159.


Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Durante la tempesta.

Cani e gatti tenuti al sicuro.

Maltempo senza gravi danni al Canile della Spezia, grazie all’impegno dei volontari dell’associazione L’Impronta che hanno presidiato la struttura. La manutenzione , i tagli dell’erba, la presenza, hanno evitato disagi ai cani e ai gatti ricoverati all’interno.


UN CANCELLO PER ZEUS…...

Zeus è un bel pastore tedesco con una storia molto triste alle spalle,
e ad un cane i segni restano, nell’anima…
Quando è arrivato in canile non era così socievole e purtroppo la posizione della gabbia a lui affidata non permetteva l’uscita quotidiana che tutti gli ospiti della nostra struttura fanno. Uscire dalla gabbia significa non impazzire, non si può stare tutta la vita dietro le sbarre!
Quindi Zeus, per un anno, purtroppo, non è uscito dalla gabbia.
Zeus, per fortuna, non è impazzito perché è un gran cane che ha solo bisogno di tempo e rispetto.
Dal primo Agosto, oltre a miliardi di impegni presi di conseguenza alla gestione della struttura, c’era un obiettivo: FARE USCIRE ZEUS!
E così ci siamo mobilitati e grazie al mitico Maurizio Di Bono, volontario e grande animalista, Zeus ora esce: da un primo frenetico sgambo, quasi non capisse cosa gli stesse succedendo, ora annusa l’erba con piacere, trotta felice e si siede ad aspettare, al sole, fuori da quelle 4 reti che lo hanno avvolto per più di un anno.
Maurizio ha progettato, costruito e montato un cancello proprio per Zeus, perché da noi nessuno è un numero, tutti sono qualcuno da tutelare, proteggere e amare.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Lo avevano strappato anni fa ad un grave maltrattamento. Poi, il parcheggio in canile. In una gabbia separata dalle altre. Un buco, dal quale non poteva uscire, per sgambare. Zeus era prigioniero. Non più maltrattato, ma tremendamente solo.
I ragazzi dell’Impronta, la onlus che gestisce ora il canile pubblico, hanno trovato un aiuto in un volontario, Maurizio Di Bono, che ha risolto tutto. Un mese di lavoro, per realizzare un cancello, che ora permette a Zeus di sgambare.
Un sogno realizzato. “Perché un cane non è un numero”, spiegano, entusiasti.
E tale è la passione dei ragazzi, da trascinare il Comune. Dopo una vita, è stato sanato l’impianto idrico. Sono state riparate le perdite, sostituiti i tubi rotti. E già si parla di risanare l’impianto elettrico, per mettere lampade calde in inverno, ed un sistema fotovoltaico che acchiappi i raggi del sole, e dia energia al rifugio.
Solo La Spezia ha il suo canile comunale. “Ogni euro speso – spiegano i volontari – è un investimento in un progetto che vale, sottrae i randagi alla strada, sensibilizza alle adozioni.
Grazie al Comune, alle istituzioni, e grazie ai cittadini, per tutto l’aiuto che danno”.


« 1 2 3 4 5 6 7 8 9 »