Si parla di noi, del Canile Municipale della Spezia, il canile della nostra città, in questo articolo della giornalista Sondra Coggio uscito ieri su Il Secolo XIX.
E soprattutto si parla di un argomento a cui noi teniamo tantissimo: le adozioni consapevoli.
Nell' oramai lontano Agosto 2018, quando siamo diventati da semplici volontari anche gestori-volontari del canile, avevamo già le idee molto chiare, puntare non sulla quantità ma sulla qualità delle adozioni.
E adesso dopo 4 anni possiamo dire che i fatti ed i numeri ci danno ragione.
 
E adesso per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Il numero di cani e gatti abbandonati sfiorava i duecento, nei primi anni duemila, al canile del Comune della Spezia. Si arrivava oltre quattrocento, sommando i 237 del canile privato del Pezzino, convenzionato con quasi tutti gli altri Comuni spezzini, nessuno dei quali si è mai dotato di un rifugio. L’operazione di trasparenza attuata dalla struttura pubblica di San Venerio, in collaborazione con l’amministrazione civica, ha pagato. Portare cani in città, farli conoscere, fare attività di sensibilizzazione, ha svuotato le gabbie. Si è calati sotto i cento. E l’attuale presenza media, riferita ai cani spezzini, viaggia sulla sessantina di unità. Pierandrea Fosella è fra i fondatori della no profit L’Impronta, che gestisce il rifugio per conto del Comune della Spezia. «Io credo che il risultato stia nell’impegno e nella serietà – spiega – attraverso i quali abbiamo infranto il tabù dei cancelli chiusi, della separazione fra canile e comunità. Uscire, farsi vedere, aprire le porte, dare un nome ed un volto ai cani e ai gatti, li ha resi visibili, presenti». È stato possibile, sottolinea, grazie ad un lavoro d’intesta costante con il Comune, che «ha creduto nel progetto». E non solo perché il sindaco Pierluigi Peracchini ha adottato personalmente, così come l’ex assessore Giulia Giorgi ed il dirigente del settore ambiente, Francesco Bertoneri. «Oltre all’esempio – spiega Fosella – c’è stato il sostegno, c’è stata la condivisione delle scelte, anche controcorrente, come le adozioni consapevoli». È la presidente Elisabetta Spinozzi a illustrare il criterio. «C’è un percorso di avvicinamento – spiega – prima di arrivare all’adozione. Sia qui, che a casa. Si deve essere sicuri della decisione di aprire la famiglia ad un nuovo componente, cane o gatto. Solo così saranno tutti felici, insieme». Altrove, fuor di metafora, l’adozione è immediata. Si va, si sceglie, si porta a casa. Al canile comunale no. Non tutti comprendono l’obbligo di andare per gradi, ma fortunatamente la maggior parte sì. Come il giovane padre che sta facendo accompagnamento con il figlioletto, dopo aver individuato il cane che vorrebbe adottare. «Un animale non è un oggetto – condivide – è un essere vivente. E non ha prezzo. Per questo stiamo facendo il percorso che ci è stato chiesto. È giusto così. E non acquisterei mai un cucciolo, su commissione. Lo trovo immorale, vedendo quanti cani ci sono, da adottare». La struttura è riuscita a fronteggiare in questo modo anche l’ondata di restituzioni post pandemia, che ha colpito altri canili. «In molti – confermano i volontari – hanno adottato a caso, altrove, quando c’era l’isolamento. Volevano solo un giocattolo. E infatti, poi, si sono disfatti di cani e gatti. Una cosa orribile. Non erano adozioni consapevoli». Fra il 2018 ed il 2021, (dati Asl), L’Impronta ha messo a segno 152 adozioni, registrando solo 29 decessi. Il Pezzino, pur avendo più cani, ne ha fatte solo 77, dichiarando un numero impressionante di decessi, addirittura 90. L’Impronta spiega che si cerca di far adottare anche i cani e i gatti anziani ed acciaccati, da parte di famiglie sensibili, che vogliano dare loro il calore di una casa, almeno negli ultimi mesi di vita. «Storie toccanti ne abbiamo vissute tante – ammette la volontaria Losa Porcu – molte drammatiche, quando accogli cani maltrattati o gettati via, ma anche molte dolcissime, quando vedi rinascere un cane o un gatto, giorno dopo giorno, grazie alle cure a all’affetto. Quando li rivediamo è una gioia infinita. Non sembra nemmeno possibile che vengano portati in canile cani e gatti che per una vita sono stati parte di una casa. Dal divano alla gabbia. Soffrono immensamente. Basta guardare i loro occhi».

Si parla di volontariato al del Canile Municipale della Spezia  in questo articolo uscito ieri su Il Secolo XIX.

La giornalista Sondra Coggio intervizta i volontari che prestano la loro opera presso la struttura municipale.

 

Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

«Binario è un pastore adulto di taglia grande, è un cane dal carattere forte. Mister è una taglia media, vivace, mentre Mara è molto timorosa, ma con le persone di cui si fida è dolcissima e gioiosa. Lo spinoncino Alfredo ha sempre paura, non tanto delle persone quanto dell'ambiente esterno». Ogni cane ha un nome, una storia, una personalità. Ci sono giganti come Igor, «fiero pastore dell'Asia centrale». Ci sono quelli sempre agitati, come Gigi, che «ama correre ed entrare in acqua», e come il bellissimo Oliver, che nessuno si è sentito fin qui di adottare. E poi ci sono gli invisibili. Come Miele, mai scelto perché poco coccolone, e ormai anziano. Come Natalie, gettata via da un cacciatore, perché paurosa, così come Sonia, nata segugio ma troppo tenera e introversa. Quando ci si avvicina alle gabbie, c’è chi salta ed abbaia, pieno di speranza. E c’è chi non si gira nemmeno. Solo uno sguardo rassegnato, colmo di dolore. Al canile del Comune si fa di tutto per alleviarlo. Per i gatti è stato costruito un gattile arredato, con spazi coperti e giardino. Per i cani sono stati creati due nuovi spazi di sgambo, per far uscire a rotazione tutti. In ogni gabbia è stata messa una lampada riscaldante. Sono stati stretti accordi con ditte di produzione di cibo di alta qualità. E chi fa volontariato, è consapevole dell’importanza di dare una mano. «Si fa il possibile – spiega Pamela Zucchelli – per farli stare un po’ meglio, ciascuno con il suo piccolo contributo». Olivia Canzio ha deciso di dare un po’ del suo affetto «oltre ai miei animali domestici anche a quelli che soffrono», dopo aver verificato «la serietà dell’associazione, che opera veramente bene». Le sue ore disponibili, settimana dopo settimana, le dedica soprattutto ai gatti. «È importante – spiega - far capire che tutti possono aiutare, gli animali non sono giocattoli, vanno amati anche e soprattutto quando non sono più cuccioli». Il canile, dice, «è una scuola di vita, in cui ci sono dolore e gioia, è bello fare del bene, e poi cogliere l’affetto, la gratitudine, quando ritorni a trovarli, ogni settimana». La giovanissima Barbara Ventre è entrata nella onlus più di sei anni fa. «È stata subito una bella esperienza, un bel gruppo – spiega - ci si affeziona davvero agli animali, io stesso ho anche adottato. Il volontariato ti forma dentro. È vero, sei tu che aiuti, ma al tempo stesso aiuti anche te stesso ad essere migliore. Penso che per fare il volontario basti essere generosi, disponibili e pronti a fare tutto, anche spostare pesi, pulire, portare fuori i cani. Ed è bello».


In questo articolo della giornalista Sondra Coggio uscito  su Il Secolo XIX si racconta la lodevole iniziativa di  raccolta fondi organizzata dall'assoziazione ProSpezia Ciassa Brin in favore del canile municipale della Spezia in memoria di Renzo Tosi.

 

Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Avrebbe compiuto 51 anni il primo di ottobre. È mancato, purtroppo, precocemente. E i suoi amici, memori dell’affetto che aveva per il suo adorato cane, Freccia, hanno voluto ricordarlo attraverso una donazione al canile comunale di San Venerio. Attraverso l’associazione Prospezia Ciassa Brin, ove Renzo Tosi viveva, è stata diffusa una lettera indirizzata proprio all’amico perduto: «Per l’amore che hai sempre dimostrato per tutti gli “amici pelosi” e per Freccia in particolare, abbiamo fatto una raccolta fondi da destinare a tuo nome all'associazione onlus L’Impronta, che gestisce il rifugio municipale. Siamo certi che approverai questa nostra iniziativa e ne sarai felice». I ragazzi dell’associazione si sono commossi e hanno ricordato quella bella immagine consolatoria che il canonico Henry Scott Holland ha reso immortale, «la morte non è niente, io sono solo andato nella stanza accanto», per stringersi ai familiari e agli amici di Renzo Tosi, ringraziandoli, insieme all’associazione Prospezia Ciassa Brin. «Vogliamo credere che dalla stanza accanto – hanno ringraziato i volontari - possa ancora vegliare sul suo adorato Freccia e su tutti gli ospiti del canile». Il suo cagnolino vive ora con i genitori del suo “umano”, che gli ha voluto tanto bene. È stato un momento di grande commozione per tutti, in specie per i giovani, che dedicato entusiasmo e passione ai cani e ai gatti del canile, per mitigare il dolore dell’abbandono e per cercare loro una buona adozione. Non a caso, in questi anni, insieme al Comune della Spezia, sono stati fatti miglioramenti importanti, per rendere il rifugio più visibile e vicino alla città. Il numero degli "ospiti” è diminuito. Ci sono stati anche dei "miracoli”. Persone che hanno scelto cani anziani, invisibili ai più, donando loro una casa, perché non vivessero senza aver mai conosciuto il calore di una famiglia. La struttura, l'unica pubblica in tutta la provincia spezzina, risponde al numero 320 145 8159.


 Questo articolo della giornalista Sondra Coggio uscito  su Il Secolo XIX racconta la passione del nostro Dark per l'hula-hoop!!!

 

Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Si chiama Dark, ma è biondo. È un incrocio amstaff. E al canile comunale di San Venerio ha trovato un suo modo di sconfiggere la solitudine. Gioca con l’hula hoop. Le sue acrobazie sono diventate virali, perché i ragazzi della no profit che gestisce il rifugio, L’Impronta, praticano una linea di trasparenza assoluta, mettendo online fotografie, video e racconti sulla quotidianità della struttura, in modo da promuovere nuove adozioni. Quando si è rotto l’hula hoop di Dark, c’è stata una grande generosità. Gliene sono arrivati tanti. Così ora gioca con entusiasmo ancora maggiore. Nella speranza di una adozione. Il numero del canile, l’unico pubblico di tutta la provincia, è 320 145 8159, per avere informazioni su cani e gatti da adottare. L'associazione L’Impronta riunisce volontari operanti da anni nel canile municipale spezzino, che prestano gratuitamente la loro opera al servizio dei cani e dei gatti presenti nella struttura, per rendere la loro vita da “reclusi” più dignitosa e adeguata alla loro condizione.

 


Articolo della giornalista Sondra Coggio uscito ieri su Il Secolo XIX.
L'articolo illustra i dati sulle adozioni dei cani nella nostra provincia.
 
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Negli ultimi tre anni, fra l’inizio del 2019 e la fine del 2021, il canile comunale della Spezia, unica struttura pubblica della provincia, ha dati in adozione ben 109 cani, partendo da una dotazione di meno di 100. Nello stesso periodo, partendo da una base di oltre 120, il canile convenzionato del Pezzino, a Porto Venere, ha registrato solo 64 adozioni. Emerge dai dati aggiornati in questi giorni dalla sanità veterinaria spezzina. Aggiungendo anche il dato del 2018, quando le adozioni erano state rispettivamente 43 e 13, la differenza si allarga ancora. Si arriva a 152 adozioni in quattro anni, al comunale, contro le 77 del rifugio delle Grazie. Al canile di San Venerio i cani ospiti viaggiano ormai stabilmente al di sotto di quota 100. Al Pezzino Asl ne registra 125 a fine 2021. Per dare un’idea di quanto siano migliorate le cose nell’ultima dozzina di anni, basta guardare i numeri della fine del 2010. A San Venerio i cani erano 170, al Pezzino 237. A fine 2017, San Venerio era sceso a 114, il Pezzino a 158. Gli abbandoni sono diventati finalmente meno numerosi. Altro dato registrato dalla Asl, la moria di cani al Pezzino: ben 24 decessi nel 2018, altri 29 nel 2019, altri 25 nel 2020, più altri 12 nel 2021. In quattro anni il rifugio di Porto Venere ha dichiarato ben 90 decessi, a fronte dei 3, più 14, più 7 più 5 casi del canile pubblico, in tutto 29, negli stessi quattro anni. Sono statistiche interessanti, quelle che la sanità pubblica pone all’esame dei sindaci. L’evidenza successo del Comune della Spezia nelle adozioni, sicuramente deriva dall’operazione di trasparenza e di informazione dell’ente e dei volontari de L’Impronta, che gestiscono il canile ed hanno un cellulare sempre attivo, una pagina Fb, un sito con le foto e i video dei cani e dei gatti da adottare. Il Pezzino non ha una pagina social. Ed i sindaci dei numerosi Comuni convenzionati non pubblicano assolutamente niente sui propri cani da adottare. Arcola pubblica solo gli atti sulla liquidazione delle spese. E così Vezzano. Mentre i cani ospiti del canile spezzino vengono pubblicizzati ovunque, i cani che i sindaci inviano al Pezzino non vengono nemmeno nominati. Magari potrebbero trovare una famiglia, se la gente sapesse che esistono.
 
 

Articolo della giornalista Sondra Coggio uscito ieri su Il Secolo XIX.
L'articolo spiega come abbiamo fatto a rendere più confortevole e fresca questa torrida estate per tutti gli ospiti della struttura.
 
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Ottantacinque gabbie, tutte dotate di nebulizzatore e di vaschetta per bagnarsi le zampe e rinfrescarsi. E, ancora, impianti di ventilazione.
E metri e metri di ombreggiante. «Perché la parola canile sembra quasi brutta – spiega Pierandrea Fosella – ma è invece una bella cosa, se ci si impegna perché la sia. E accoglie cani e gatti in difficoltà, finché non si riesce a trovare loro una famiglia».
I volontari dell’Impronta hanno trasformato il rifugio comunale in una struttura modello.
Le adozioni sono tantissime. La cura è costante.
E, in collaborazione con il Comune, sono stati fatti interventi di risanamento radicale.
Il caldo, adesso, non fa più paura. «Le stanze dei nostri vecchietti sono attrezzate con condizionatori e ventilatori – spiega Fosella - nelle gabbie abbiamo optato per gli impianti di nebulizzazione».
I ragazzi hanno una pagina ed un sito in cui si possono vedere foto e video di cani e gatti, sgambo e attività quotidiana.
«I fondi del 5 per mille, nel 2021, sono arrivati da ben 343 cittadini – ringrazia Fosella – e noi, con questi aiuti, abbiamo fatto nuovi spazi attrezzati.
Abbiamo installato dei sensori per la pioggia, perché in caso di precipitazioni non si accendano inutilmente i nebulizzatori. Un computerino ci aiuta a accendere e spegnere con orari differenziati, a seconda dell’esposizione delle gabbie al sole». Tutto è gestibile anche da remoto, attraverso un sistema wi-fi.
«Le ombreggine aiutano – aggiunge - abbassano la temperatura percepita di svariati gradi. Le mettiamo a fine maggio le togliamo a settembre, è un lavoro lungo e complicato ma l’ombra è importantissima»
.Non è tutto. «Ora ogni sgambo ha la sua piscinetta, che viene svuotata pulita ogni sera – spiega - in modo da avere sempre acqua fresca il giorno dopo.
Il nostro sogno è realizzare una vera piscina, il progetto lo abbiamo già su carta, perché una nostra volontaria è geometra. Stiamo cercando i soldi».
Sono state messe vaschette da lavoro, le mastre, in ogni gabbia. «Ce le hanno regalate i cittadini – ringrazia, ancora, Pierandrea – tutto questo è possibile grazie alla città, che ci sostiene e che ci permette di migliorare la vita dei cani e dei gatti».
I ragazzi hanno vinto il nuovo bando di gestione del canile comunale.
Avranno sei anni di lavoro, ancora, e di sogni da realizzare.

Vogliamo condividere con voi questo bell'articolo che parla di noi, uscito su Il Secolo XIX e scritto dalla giornalista Sondra Coggio.
La gioia più grande di questi anni di gestione del Canile Municipale della Spezia è stata quella di essere riusciti a donare ai cani e gatti ospiti la qualità della vita che hanno sempre meritato, una vita degna di essere vissuta.....anche in un canile.
Ma lasciatecelo dire siamo riusciti a dimostrare quello che abbiamo sempre pensato!!!
Noi abbiamo sempre creduto che sia possibile ed economicamente sostenibile gestire un canile in maniera trasparente, non facendo mancare nulla ai suoi ospiti, somministrando cibo di qualità e cure adeguate ed investendo tutto quel poco che avanza in continue migliorie della struttura.
Noi non siamo diventati "imprenditori", ma siamo rimasti gli stessi orgogliosi volontari indipendenti di sempre, quelli che anni fa si sono battuti con tutte le loro forze per tutelare i diritti dei cani e dei gatti del canile della nostra città e per questo motivo all'epoca siamo stati derisi ,osteggiati ed infine estromessi dalle attività in canile.
Il mondo non si può cambiare, ma nel posto dove vivi ci si può provare!!!
Cambiare si può......cambiare si deve!!!
Un' altra idea di canile è possibile.
 
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
I nebulizzatori in estate, per rinfrescare le cucce. Le lampade riscaldanti in inverno. Ed il nuovissimo reparto toelettatura, con l’acqua calda. In tre anni, il canile comunale della Spezia ha dato una casa a ben 199 cani e gatti, anche anziani ed acciaccati. Ed ora le “imprese” dei volontari dell’Impronta si possono seguire sui social, ma anche su You Tube e sulla pagina web dedicata. Con tanto di video, che raccontano la vita quotidiana del rifugio, le storie degli ospiti ancora in cerca di una casa. E le bellissime adozioni, che i ragazzi del canile seguono con attenzione, fin dal momento dei primi incontri, per essere sicuri che la scelta sia la migliore, sia per il “quattro zampe” che per gli adottanti. Accedere alle immagini e ai filmati è molto semplice. Basta inserire il nome dell’Impronta, o su Facebook o su Instagram o su Google. È come un libro aperto. C’è la storia dell’associazione, ci sono i dettagli sull’alimentazione di qualità, fortemente voluta fin dall’insediamento della no profit, che si è alleata con il progetto europeo Almo Nature. Ci sono i racconti delle uscite quotidiane, importantissime, tanto che i volontari hanno raddoppiato le aree di sgambatura, per permettere ai cani di lasciare la gabbia a turno, tutti i giorni. È stata «una pazza avventura», confidano i giovani, assumersi la fatica e la responsabilità di trasformare il rifugio di via Del Monte, unica struttura pubblica in tutta la provincia, in un modello. Ed il Comune, sottolineano, è stato da subito accanto. Fotografie, dettagli, filmati, permettono di conoscere le storie personali di ciascuno, con una rara trasparenza, che non è facile trovare in altre strutture. Chissà che qualcuno si innamori di Miele o di Sonia, due dei tanti meticci in attesa, o della gattina Isi, tutta nera, la cui “mamma” è mancata improvvisamente. L’Impronta risponde al 348 7882777.

Al nostro bellissimo Canile Municipale, il canile della della nostra città, è dedicato questo articolo uscito nell'inserto Buone notizie del Corriere della Sera.
Per noi è motivo d'orgoglio che adesso si parli solamente in maniera positiva del canile dove da tanti anni svolgiamo la nostra opera di volontariato.
Un ringraziamento particolare a Paola De Petris Parra che ha scritto questo articolo con il cuore e che ci ha fatto commuovere.
 
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Davanti al cancello del Canile Municipale di La Spezia avverto un senso di disagio,
i cani abbaiano dall’interno e già mi immagino a sciogliermi in sensi di colpa e impotenza di fronte a ognuno di loro. Pierandrea Fosella, dell'Impronta Volontari Indipendenti, mi fa strada sorridendo.
Sa cosa sto pensando, è ciò che probabilmente provano in molti entrando in questi luoghi.
Eppure, percorrendo i corridoi delle gabbie, tutto cambia.
I cani si avvicinano per salutarmi, scodinzolano, i loro occhi sono limpidi, il pelo lucido.
Annuso l’aria, sa di fiori e mare. Nessun odore, «Ci teniamo molto alla pulizia.» risponde Pierandrea al mio pensiero, «Le ciotole vengono ritirate e lavate due volte al giorno, quanti sono i pasti e le coperte sostituite ogni mattina con quelle fresche di bucato, abbiamo acquistato una asciugatrice industriale, sembra di essere nella tintoria di un asilo».
L’Associazione Volontari Indipendenti partecipa e vince nel 2018 il bando per la gestione
del Canile Municipale di La Spezia con la ferma volontà di creare un canile di eccellenza
«Purtroppo non tutti sono così fortunati da trovare un divano …», sospira Pierandrea non nascondendo la sua commozione «…è dunque un dovere morale dare ai nostri ospiti la vita migliore possibile».
La pensa così anche il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini, che, con purezza adamantina si è sempre schierato in difesa degli animali:
«Considerare e curare le sofferenze di ogni essere senziente è sintomo di civiltà, adottare un cane è una scelta che conduce a una vita piena di emozioni e speranza» e il Sindaco, per non farsi sfuggire neppure una briciola di felicità, ne ha adottati due.
É difficile dire in poche righe tutto quello che sono riusciti a fare volontari e Comune in soli 3 anni, diciamo solo che se James Rachels fosse approdato qui se ne sarebbe innamorato.
Quindi per darvi un’idea di quanto sia speciale il Canile Municipale di La Spezia mi faccio una domanda,
di che cosa ha bisogno un animale per vivere felice?
La prima cosa è la salute.
Ogni gatto o cane ospitato in questo rifugio riceve cure di prim’ordine qualunque sia la sua età, la patologia e la spesa da affrontare.
L’alimentazione è di altissimo livello grazie ad Almo Nature che, non solo fornisce il Canile a costi vantaggiosi, ma per ogni animale adottato dona 1 mese di pappa gratuita all’adottante e a uno degli ospiti.
La seconda è una cuccia confortevole
Ogni alloggio è pulitissimo e dotato di ugelli di nebulizzazione dell’acqua per mitigare la calura estiva. Per le fredde sere invernali, invece, 37 lampade riscaldanti e 3 pedane donano tepore alle cucce dei più anziani o dei giovani più freddolosi.
I gatti vivono in due prefabbricati climatizzati con tanto di mobilio per saltare, divanetti per sonnecchiare e giardino privato dove rosolarsi al sole.
Ma per un cane che vive in Canile, tra le cose più importanti c’è la possibilità di uscire dalla propria gabbia e così, i volontari dell’Impronta, ogni giorno portano ogni cane a sgambare.
Le aree gioco presenti sono 5, dove, tra alberelli, panchine e erbetta tagliata all’inglese i pelosi possono correre liberi dal guinzaglio, giocare e socializzare tra loro.
Trovare una famiglia definitiva è poi la priorità,
l’Impronta dà così vita al sistema di adozioni consapevoli:
Il fine: nessun cane, uscito dalla gabbia, deve ritornarvi
Il mezzo: diverse visite e un lento avvicinamento fino alla più sacra delle promesse:
NOI STAREMO INSIEME PER SEMPRE!
Tra le prossime novità, svelate dal sindaco Peracchini, ci saranno gli alloggi privati per gli animali che necessitano di cure mediche e riposo particolare e un albergo dove, in caso di malattia o ospedalizzazione, gli spezzini potranno con fiducia lasciare i propri animali in attesa di poterli far tornare a casa.
Come sia stato possibile tutto questo è presto detto:
All’inizio fu la luce... Nel 2018 il Comune di La Spezia posiziona sul tetto del caseggiato una serie di pannelli fotovoltaici che abbattono le bollette,
l’oculata gestione del resto delle spese da parte dell’L'impronta Volontari Indipendenti Canile Municipale della Spezia porta ogni anno a un accantonamento di risorse che vengono poi dal Comune di La Spezia reinvestite nel Canile Municipale.
Se a questo si aggiungono le tante donazioni da parte degli spezzini e di aziende italiane che sono state entusiaste di partecipare al progetto donando materiali per migliorare la struttura, la magia è compiuta!
A questo punto se volete saperne di più visitate la pagina www.improntavolontari.it
o seguiteli su Facebook cercando L’Impronta Volontari Indipendenti Canile Municipale della Spezia.
Tra le tante foto presenti troverete anche la mia. A proposito mi presento,
Black cane meticcio taglia media in attesa di divano - giornalista sul campo per un giorno del Corriere della Sera
Fine della storia titoli di coda (detto da Black ha senso)
E invece no… Cosa pensereste se vi dicessi che questo che è solo il seme di un futuro
maestoso albero, solo la base di innumerevoli progetti finisse ora e per la precisone il 31 luglio di quest’anno?
«Il bello ha ancora da venire» mi dice Pierandrea strofinandomi il muso
«ma la verità è che tra pochi giorni scadrà il mandato di gestione e non sappiamo se vinceremo il bando del nuovo concorso»
Ora, non che non esistano gestioni altrettanto lodevoli, ma nel mio cuore si spezza qualcosa, guardo i nostri alloggi, i lavori fatti per rendere ogni angolo del nostro rifugio confortevole e vedo tutto sgretolarsi come un biscottino, guardo Pier e con gli occhi
gli faccio la domanda che ogni tifoso vorrebbe fare alla propria squadra del cuore alla finale di Coppa «Non lo so» mi risponde Pier

LA NOSTRA IDEA DI CANILE
Vogliamo condividere con voi questo articolo uscito su Il Secolo XIX e scritto dalla giornalista Sondra Coggio.
Anche se siamo formalmente i gestori del canile, noi ci sentiamo e siamo Volontari, quegli stessi Volontari che anni fa pensavano che un’altra idea di canile fosse possibile.
Non avevamo certezza che il sogno di donare ai nostri amici una vita dignitosa e degna di essere vissuta fosse economicamente sostenibile.
Ci credevamo, lo pensavamo, ma non ne avevamo certezza.
Adesso dopo tre anni di gestione possiamo dirlo a voce alta………… un’altra idea di canile è possibile.
Un canile dove gli animali abbiano a disposizione solo cibo di prima qualità.
Un canile dove a tutti gli animali che ne hanno bisogno venga somministrato cibo curativo.
Un canile, senza gabbie con bollini rossi, dove TUTTI i cani, anche quelli problematici, TUTTI i giorni sgambano.
Un canile dove ogni animale ha le stesse possibilità di cura di un animale di proprietà.
Un canile dove tutti i soldi risparmiati vengono investiti nel miglioramento della struttura e per migliorare la vita dei suoi ospiti.
Un canile dove gli animali non soffrano il freddo d’inverno ed il caldo d’estate.
Un canile dove le gabbie sembrino un po' meno prigioni e un po' più casa.
Un canile dove tutti i cani abbiano una baia con una coperta pulita d’inverno ed un lenzuolo d’estate.
Un canile che cerca per quanto possibile di "viziare" i suoi ospiti
Un canile dove nessun animale muore da solo, ma con noi accanto che siamo la loro famiglia.
Un canile "trasparente", dove ogni Comune convenzionato può controllare online, in tempo reale, il numero di cani e gatti a suo carico.
Un canile che costa ai cittadini della Spezia in media un 30% meno della gestione precedente.
Noi ci abbiamo messo l’anima per trasformare il Canile Municipale della nostra città in un posto migliore per gli animali ospitati, tanti di noi stanno dedicando a questo progetto tutta la loro vita.
Ma se quello che anni fa ci poteva sembrare solo un sogno si sta trasformando in realtà è merito anche della lungimiranza di questa Amministrazione Comunale, sempre al nostro fianco, che considera i cani ed i gatti rinchiusi nel canile non come un costo ed un peso ma come una risorsa, come la cartina di tornasole del grado di civiltà della nostra città.
Ed è merito anche vostro, che continuate a sostenerci e spronarci con il vostro affetto.
E quello che è stato fatto fino ad adesso è solo l’inizio……..questa è una promessa per i nostri ospiti e per tutti voi che avete sempre creduto nei nostri sogni.
 
Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
 
Fra 2000e 2010 al canile comunale di San Venerio c'erano in media 170 cani in gabbia, con un picco di 195 nel 2005.
A fine 2018 erano 101, come nel famoso film Walt Disney. Sono scesi a 85 lo scorso anno. Ed ora sono una decina di meno.
Il Comune della Spezia vanta l'unica struttura pubblica dell'intera provincia spezzina. Ed è un'eccellenza. La media delle adozioni, tutte con percorso di accompagnamento, ha superato la quarantina l'anno, riuscendo a far riconquistare in libertà anche a cani veramente anziani e ormai acciaccati. Sono risultati che ragazzi de L'Impronta, che gestiscono il rifugio, hanno ottenuto con sincera dedizione e, attraverso un’operazione di trasparenza assoluta.
Social, sito web, continue campagne di sensibilizzazione. È possibile vedere immagini e video di tutti i cani e gatti in cerca di casa. Il canile privato del Pezzino, convenzionato con numerosi Comuni, ha fatto solo 13 adozioni nel 2018 e 22 nel 2019, pur avendo fra 135 e 150 cani. Un po' meglio è andato il 2020, con 35 uscite, a fronte di 117 cani. In tre anni, peraltro, Il Pezzino ha denunciato una media di 26 decessi l’anno, contro gli 8 del canile del Comune. Il dato complessivo della provincia fa comunque ben sperare. I cani presenti nei canili a fine 2010 erano 400, quando erano ancora Tavolara.
Ora siamo a 200. il canile di San Venerio è stato tutto risanato con il sostegno del Comune. Sono state aperte nuove aree di sgambata. È stato scelto cibo di alta qualità. E la svolta è stata così convincente da spingere più imprese spezzine a collaborare a titolo di volontariato, per far vivere ancora meglio cani e gatti in attesa di una famiglia. È stato appena installato un sofisticato impianto di raffrescamento cita nebulizza l'acqua nelle gabbie. I cani non si bagnano, ma la temperatura attorno si abbassa. La ditta spezzina Meccanica Lazzerini, con Claudio Lazzerinl ed Andrea Ronco, non ha chiesto nulla per il lavoro. Solo il nudo costo dei materiali. Ed è arrivata questa freschezza benefica, importantissima. Perché se fa troppo caldo, cani e gatti, iniziano a respirare più in fretta, per accelerare il passaggio dell'aria sulle superfici umide della bocca e disperdere il calore. E, se sono cuccioli, anziani o fragili, rischiano molto. Mai esporli all'azione diretta dei raggi solari, legati a catena o bloccati in gabbia o in auto. In caso malaugurato di colpo dl calore vanno portati subito al fresco, raffreddati con docce o panni bagnati applicati al collo, alla testa, alle ascelle e alla regione inguinale, senza usare mai ghiaccio o acqua ghiacciata. Sentire subito un medico veterinario e monitorare per le successive 24/48 ore.
 
 
 

 La novità dei nebulizzatori al  Canile Municipale della Spezia in  questo articolo uscito sul quotidiano La Nazione e scritto dalla giornalista Giulia Tonelli.
 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Ma che bello stare freschi quando le temperature estive rendono le giornate insopportabili! Lo pensano anche gli animali del canile comunale della Spezia, che potranno godersi l'acqua nebulizzata del nuovo impianto realizzato tutto per loro. Caldo e umidità possono diventare un pericolo, soprattutto per i più fragili: £ anche i cani e i gatti, proprio come gli esseri umani, vanno protetti dai colpi di sole e di calore. Il canile a San Venerio. gestito dall’associazione di volontariato L'impronta - unica struttura pubblica dell’intera provincia spezzina - ha installato un sistema di raffrescamento. che prevede la nebulizzazione dell'acqua, attraverso una linea di ugelli.
L’acqua non bagna gli ospiti del rifugio, ma abbassa la temperatura dell'area circostante. E questo permette di proteggere i cani presenti. Settanta stalli. 76 ugelli che si aggiungono alle 'ombreggine’, davvero preziose, che, come tutti gli anni, i volontari del canile mettono a protezione degli spazi comuni. Il nuovo miracolo della stagione estiva è un magnifico e modernissimo impianto, che i ragazzi della no profit sognavano già dal loro ingresso nella gestione del canile. «Pazienza e tenacia, alla fine, pagano - affermano i volontari - così anche questo nostro intervento visionario è stato tradotto in realtà e che poche strutture in Italia possono vantare». Materiali di primissima qualità: doppio filtro, elettrovalvole e un piccolo computer che programma accensione e spegnimento delle nebulizzazioni. I ragazzi del canile ringraziano di cuore la ditta Meccanica Lazzerini. intervenuta con la sua divisione termoidraulica. Claudio Lazzerini e Andrea Ronco non hanno voluto essere pagati, per il lavoro svolto, limitandosi al solo costo dei materiali, mettendo cosi la propria professionalità al servizio di quel piccolo mondo che è il rifugio. Un universo dove il volontariato fa sempre la differenza. «Claudio ed Andrea hanno voluto condividere con noi quattro giornate - spiegano i volontari -. donando una migliore qualità della vita ai nostri amici meno fortunati. In una società sempre più rivolta al profitto fine a sé stesso, è un gesto bellissimo». Anche perché L'Impronta non si sarebbe potuta permettere un intervento così sofisticato. Aveva già investito molte risorse nella realizzazione del nuovo sgambo e nella messa in sicurezza, tramite saldature, delle grate dei box. E poi, sta completando la manutenzione straordinaria dei box. «Tutto con le nostre forze e col sostegno del Comune della Spezia».

Consigli su come tutelare i nostri amici a quattro zampe  in  questo articolo uscito sul quotidiano La Nazione e scritto dalla giornalista Giulia Tonelli.

 

Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Caldo, caldo, caldo, lo stiamo soffrendo tutti in questi giorni. E I nostri amici a quattro zampe? Per capire come comportarci con loro, abbiamo ascoltato i consigli dei volontari dell'associazione 'L'impronta' che gestisce il canile di San Venerio. Fra dati noti ed esperienze personali, ecco quanto ci hanno detto. Per prima cosa, che i cani o i gatti non sudano. «La loro termoregolazione avviene con un sistema di 'raffreddamento ad aria', per mezzo di piccoli e frequenti atti respiratori, che accelerano il passaggio dell'aria sulle superfici umide del cavo orale in modo da disperdere il calore. Più l'aria è calda, più rischi por cuccioli, animali anziani, obesi o con malattie cardiocircolatorie e dell'apparato respiratorio. Non solo, pure le razze brachicefale (ad esempio bulldog e gatti persiani, ndr}, in cui il diametro longitudinale del cranio supera solo di poco quello trasversale. Il colpo d calore è un episodio grave e si manifesta quando vi sono temperature ambientali od umidità elevate, scarsa ventilazione, situazione di stress, come spazi angusti o sforzi eccessivi». Poi, dicono di stare attenti alle loro temperature normali. «Il sistema di termoregolazione non riesce a mantenere la temperatura corporea nei limiti fisiologici. Per il cane, la normalità varia fra 38.5 e 39 gradi, per il gatto sale anche a 39.5. La cavia spazia fra 38 e 39.5, come iI coniglio. Il criceto resta fra 36 e 37.5, come il cincillà, mentre il furetto sta fra 38 e 40 gradi. Se la temperatura sale e sale, arrivando oltre 40. fino a 43 gradi, può essere disastroso. Questo è il motivo per cui non bisogna mai lasciare i propri animali d'affezione esposti all'azione diretta dei raggi solari, o legati a catena. o bloccati in gabbia. E anche una passeggiata troppo lunga. sotto il sole cocente, può fare tanti danni, fra prurito, infiammazioni e addirittura ustioni.
Gli animali a mantello nero sono a rischio perché il colore scuro aumenta l'assorbimento dei raggi solari, mentre quelli a mantello e cute bianchi sono più sensibili ai raggi solari, specialmente nella zona della testa, occhi, orecchie e muso. Attenzione poi agli animai tosati, vista la mancanza di proteine data dal pelo, per cui vanno protetti bene». Consigli pratici, poi sono tratti dal vademecum del ministero della Salute: non lasciare gli animali in auto poiché non è sufficiente lasciare i finestrini un poco aperti e neanche parcheggiare all'ombra, perché l'abitacolo del veicolo si riscalda rapidamente; assicurarsi che abbiano sempre a disposizione acqua fresca, soprattutto dopo 'esercizio fisico; evitate di portar: a spasso nelle ore più calde della giornata; valutare la possibilità di portare i cani in spiaggia solo se sussistono condizioni favorevoli di ventilazione e di ombra. Poi. in caso di emergenza. se l’animale ha subito un colpo di calore occorre, innanzitutto, evitare di usare ghiaccio o acqua ghiacciata, poi portarlo rapidamente in un ambiente fresco e ventilato, e raffreddarlo con acqua fresca attraverso docce o panni bagnati applicati al collo, alla testa, alle ascelle e alla regione inguinale: occorre comunque consultare nel più breve tempo possibile un medico veterinario e monitorare la situazione per le successive 24-48 ore. Molta attenzione deve essere fatta ai viaggi in auto evitando di compierli nelle ore più calde e ricordandosi di portare sempre appresso una ciotola d'acqua e un piccolo asciugamano. mantenendo sempre l'abitacolo fresco, senza esagerare con l'aria condizionata, guidando dolcemente per evitare il mal d'auto (al quale sono maggiormente predisposti i cuccioli).
In caso di agitazione, affanno, salivazione eccessiva, eruttazione e vomito, meglio rivolgersi al veterinario che può prescrivere farmaci efficaci che devono essere somministrati prima del viaggio. Naturalmente, nei viaggi lunghi bisogna fare delle soste regolari per consentire all'animale di scendere dall’auto e sgranchirsi i muscoli o fare i propri bisogni.

La visita al Canile Municipale della Spezia dei parlamentari  Filippo Maturi e Lorenzo Viviani e della senatrice Stefania Pucciarelli raccontata in questo articolo su Il Secolo XIX.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

«Il canile del Comune della Spezia è un esempio positivo di gestione, un modello da esportare e riproporre in tutta Italia». Si erano interessati del rifugio comunale della città, unica struttura pubblica della provincia, già quando rivestivano ruoli amministravi territoriali. Sono tornati a visitare il canile nelle nuove vesti di parlamentari. E hanno testimoniato il notevole miglioramento avvenuto in termini di servizi offerti, di spazi attrezzati e qualità della vita dei cani e dei gatti.
Stefania Pucciarelli è sottosegretario alla Difesa. Lorenzo Viviani è onorevole. Sono saliti a San Venerio con una delegazione della Lega, con l'onorevole Filippo Maturi, che cura il dipartimento benessere animali del partito e visita rifugi in tutta Italia. «Un canile può essere l'inferno in terra oppure un luogo di speranza — ha detto uscendo - alla Spezia è stato entrambe e cose. L'arrivo dei volontari ha risanato e ripulito tutto, creando aree di sgambata nuove, inserendo cibo di primissima qualità.
Vedere per credere, la migliore struttura che ho visitato fin qui».
L'onorevole è ripartito «con il cuore leggero», citando anche il nuovo salotto gattile e la prospettiva futura di realizzare anche una zona “pensione” e una nuova area da destinare a cani con problemi di salute e cuccioli abbandonati, grazie agli spazi liberati attraverso le adozioni. È della Lega l'assessore al ramo Giulia Giorgi, come la consigliera comunale Federica Paita, responsabile ligure del partito per la tutela degli animali. È stato sottolineato il risultato della sinergia fra l’amministrazione, che ha investito a progetto, e la dedizione dei volontari dell'associazione L'Impronta, che hanno fatto un altissimo numero di “adozioni consapevoli”.
Il canile è oggi un punto di riferimento, ha detto Maturi, grazie anche alla razionalizzazione dei risparmi, che ha garantito importanti investimenti mirati al risparmio energetico, alla sostenibilità e al comfort degli animali». —

 

 


Il nuovo logo del Canile Municipale della Spezia creato dalla nostra volontaria Anna Cirillo è il protagonista di questo articolo uscito sul quotidiano La Nazione e scritto dalla giornalista Giulia Tonelli.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Anche il canile municipale della Spezia ha finalmente un logo tutto suo. «Chi arriva da noi - spiegano dall'associazione L'Impronta - lo troverà sul cancello d'ingresso e sarà utile in seguito per creare una segnaletica stradale che conduca facilmente al rifugio». In effetti quella struttura, che i volontari gestiscono con tanta passione e amore per gli animali, non è facile da raggiungere fra le 'impervie' strade di San Venerio. «Quando pensavamo a un possibile logo - proseguono - volevamo che potesse racchiudere sia un riferimento alla città sia ai cani e ai gatti di cui giornalmente ci occupiamo». A idearlo e realizzarlo è stata una delle volontarie, Anna Cirillo. «Essendo Spezia una città di mare, un porto, abbiamo perciò rappresentato due sagome, quella di un cane e quella di un gatto, che sembrano scaturire dalle onde». Hanno poi scelto il faro del Molo Italia, icona del nostro golfo.
«Come duplice elemento: da una parte è riferimento letterale al piccolo faro rosso che si trova alla fine del molo della città, dall’altra è riferimento simbolico alla luce che guida nelle tenebre. E questo raggio di luce passa non a caso attraverso la sagoma del cane, proprio all’altezza degli occhi».
Un’immagine di speranza. «Perché nel buio dell’abbandono e di una vita di reclusione, un buio fitto in cui si trovano immersi i cani e i gatti traditi dagli umani, il nostro canile possa essere per loro questo: la luce del faro che li traghetta sulla rotta giusta, lontano dagli scogli della disperazione verso una nuova casa, che sia quella amorevole di persone che non li tradiranno più, o in altri casi, quando purtroppo il canile non è solo luogo momentaneo ma definitivo, che il canile stesso sia casa, dove possano comunque vivere una vita dignitosa, amati e curati fino alla fine». L'Impronta gestisce il canile municipale dall'agosto 2018 e ha ottenuto ottimi risultati in termini di adozioni. Sulla sua pagina Facebook ufficiale 'L'impronta volontari indipendenti canile' e sul sito www.improntavolontari.it si trova la mappa per raggiungerlo, oltre che immagini e video degli animali già dati in adozione, e di quelli in cerca di famiglia. Informazioni sono disponibili anche inviando una mail a improntavolontaricanile@gmail.com.

Articolo dedicato al nuovo gattile costruito dal Comune al Canile Municipale della Spezia uscito su il quotidiano La Nazione.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Quest'anno abbiamo passato più tempo in casa. Le limitazioni agli spostamenti ci hanno costretti a rimanere nelle nostre abitazioni e molti di noi avranno sicuramente riscoperto la compagnia degli amici a quattro zampe, che in alcuni casi hanno contribuito ad alleviare la solitudine.
 
La necessità di un gattile in zona e la rinnovata sensibilità verso cani e gatti hanno portato l'amministrazione e i responsabili del canile municipale ad impegnarsi per dare, in tempi rapidi, uno spazio dotato di molte comodità appositamente pensato per i felini. La struttura adibita a gattile, situata all'interno del canile municipale di via Del Monte, è nata da una razionalizzazione dei risparmi, un investimento intorno ai 20mila euro, ed è stata pensata per offrire ogni comfort ai gatti da adottare e a quelli che hanno bisogno di assistenza.
A commentare la nuova apertura è stato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini: «Il nostro desiderio è che questa struttura diventi un punto di riferimento, si tratta di un salto in avanti nella cura di cani e gatti malati o in difficoltà e per cuccioli abbandonati o in attesa di adozione.
Il modello che abbiamo pensato deve essere all'avanguardia e deve saper coniugare risparmio energetico e benessere per gli animali, ci piacerebbe che questa sensibilità venisse trasmessa alle generazioni future». Ad esprimere soddisfazione è anche l'assessore Giulia Giorgi: «Ringrazio gli uffici comunali che hanno consentito la realizzazione in tempi record di questa struttura, necessaria alla città, che ospita anche un'area sgambatura per i gatti e che si occupa anche di felini con problematiche. La nostra speranza è che ci siano tante adozioni da parte di persone che vogliano dare affetto agli animali». La pandemia da Covid-19 non ha fermato l'impegno del personale del canile municipale.
La responsabile Elisabetta Spinozzi spiega cosa è cambiato nel lavoro: «Dall'inizio, della pandemia abbiamo dovuto ricevere soltanto su appuntamento e rispettando le misure di sicurezza, il numero di adozioni è rimasto stabile perché noi cerchiamo sempre di accompagnare gli animali in un percorso che li faccia abituare alla nuova famiglia, rispettando i loro tempi e facendo loro conoscere i nuovi spazi un po' alla volta»

Suo malgrado e sopratutto nostro malgradoembarassed, Gianni è diventato per una settimana  il cane più famoso della provincia.

Tanto da meritarsi anche un articolo su il Secolo XIX.

 

Ora che Gianni è di nuovo a casa sua, possiamo finalmente tirare un bel sospiro di sollievo e iniziare a riprenderci da queste giornate devastanti, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista morale.
Ci sono stati momenti di sconforto, perchè da quando era scappato, martedì 27 Ottobre, non c'era stata nessuna segnalazione, se non un paio del giorno stesso che ci facevano pensare si fosse infrattato nei boschi vicino Isola/Felettino. Una zona vastissima e difficile, che abbiamo percorso in tutti i modi possibili fin da subito, dalla mattina presto alla sera tardi, insieme alla sua famiglia e a diverse persone venute a darci man forte in un momento così difficile, accompagnati dal terrore che fosse rimasto impigliato da qualche parte. Alla fine del secondo giorno eravamo veramente sconfortati, ma nuova speranza ci è arrivata dai cani molecolari, che individuavano il passaggio di Gianni più in basso, nella zona del Conad e di Montepertico.
Zona che anche stamattina i nostri volontari stavano battendo, quando è arrivata finalmente una chiamata...una chiamata per cui dobbiamo ringraziare i proprietari del B&B Villino ISO' Delpino laura e le loro cagnoline! Gianni con tutta probabilità stanotte si era sposato nuovamente verso l'alto, andando nella zona dove avevamo il punto di ritrovo per le ricerche. E lì, nel bosco vicino al Villino, è stato trovato impigliato tra i rovi da queste due fantastiche donzelle a quattro zampe, che abbaiando e facendo avanti e indietro si sono fatte seguire dal loro proprietario, che ha subito capito che volevano indicargli qualcosa. Così lo ha trovato, lo ha liberato e portato al sicuro nel suo giardino, chiamandoci subito dopo! Ringraziamo veramente di cuore queste persone e le loro cagnoline, grazie grazie grazie!
E grazie anche alla famiglia di Gianni che non si è lesinata nelle ricerche, sia fisicamente che economicamente, grazie di nuovo a tutte le persone, ma proprio tutte, che si sono unite a noi, che appena avevano un attimo libero venivano a cercare Gianni tra i boschi, sulle strade, nei canaloni. Grazie a chi era in pensiero per lui come se fosse stato il proprio cane, grazie a chi ha avuto per noi parole di supporto. Gianni è ora a casa e dovrà recuperare fame e stanchezza, ma sta bene.
Gioiamo, perchè l'incubo è finito, tutti insieme ce l'abbiamo fatta!


In questo articolo sulla Nazione si parla dell'inaugurazione del nuovo sgambo in canile realizzato con i soldi del 5x1000.

 

Finalmente, dopo ben un anno e mezzo di lavoro siamo riusciti a completare il quinto sgambo del canile!

Il 17 Ottobre 2020 lo abbiamo inaugurato alla presenza del Sindaco Pierluigi Peracchini, dell'Assessore Giulia Giorgi, dei consiglieri Federica Paita e  Massimo Lombardi e del parlamentare Lorenzo Viviani.

Quest'area, sebbene di pertinenza del canile, non era mai stata usata finora ed era piena di rovi e sterpaglie lungo un ripido declivio. C'era quindi un bel po' da fare per renderla agibile e in sicurezza, ma perchè "sprecare" così un'area erbosa dove poter ricavare ulteriore spazio per far uscire i cani?

Una superficie di ben 550 metri quadrati, lo sgambo più grande di tutti quelli esistenti! Perciò ci siamo rimboccati le maniche e piano piano abbiamo ripulito tutta l'area.

Una volta fatto questo abbiamo ricostruito ex novo tutta la rete dello sgambo confinante, con muro di cemento e rete elettrosaldata zincata, che ha cambiato completamente l'aspetto raffazzonato dello sgambo già esistente.

Abbiamo realizzato due cancelli da parti opposte per l'accesso alla nuova area, di cui uno piuttosto imponente per permettere il passaggio della ruspa.

Sì perchè l'ultima fase è toccata proprio alla ruspa: creare una discesa meno ripida per permettere a cani e volontari l'accesso in sicurezza alla parte bassa dello sgambo, senza il rischio di ruzzolare malamente di sotto.

Per realizzare tutti questi lavori abbiamo usato  i soldi del 5x1000! Vorremmo perciò ringraziare di cuore le 145 persone che hanno creduto in noi, grazie al vostro contributo i cani adesso possono stare fuori dalla gabbia circa 10 minuti in più e hanno un nuovo sgambo tutto da scoprire, che ci permette di variare maggiormente le loro uscite quotidiane.

Insomma un miglioramento notevole per la loro vita in canile, che vale appieno lo sforzo fatto e le risorse impiegate.

Grazie a chi ha reso possibile tutto ciò!

 

 


Anche il Secolo XIX ha dedicato un articolo all'inaugurazione del nuovo sgambo in canile.

 

Per agevolarne la lettura  riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

Taglio del nastro al canile co­munale della città. I volonta­ri che gestiscono l'unico rifu­gio pubblico di tutta la pro­vincia hanno strappato ai bo­sco una nuova area verde. Per i cani custoditi nella struttira, raddoppiano gli spazi di sgambata. Il che si­gnifica die potranno stare più a lungo al di fuori delle gabbie. L'assoaazione ‘‘L’lmpronta" gestisce l’areada due anni, per conto del Co­mune.

All’inaugurazione di ieri c’erano amministratori e consiglieri comunali, saliti a vedere con i propri occhi i risultati dell’impegno dei vo­lontari, che sono riuscitii a raggiungere ben 151 adozio­ni consapevoli, scegliendo le situazioni più adeguate per i cani ed i gatti in cerca di una famiglia. Tanti, i lavori fatti per ripristinare il canile e ren­derlo sempre più accoglien­te. La nuova area di sgambo consentirà ai cani di correre più a lungo.

“Loro lo sanno - spiegano
i volontari - ti aspettano. Ini­ziano a roteare la coda, pri­ma ancora che si apra la por­ta. È un rituale importante, un patto di amicizia che si rinnova ogni giorno, con la speranza di poter trovare presto l'adozione giusta”.

Il canile comunale ha sede in via Del Monte, a San Venerio. Salendo dalla strada che dal Felettino porta a Buonviaggio, si deve svoltare a de­stra, all’altezza del bivio che porta a Vezzano. Lungo i tor­nanti, sulla destra, c’è l’indi­cazione del canile. Sulla pic­cola strada nel verde si incon­trano alcune abitazioni apri­vate. Si deve proseguire fino al cancello del canile. Sul si­to internet www.improntavolontari.it ci sono le imma­gini dei cani già dati in ado­zione e di quelli ancora in cerca di casa. Per informazio­ni, 0187 981156 o 320 1458159. WhatsApp 3382635117. In questo pe­riodo di emergenza le visite al canile sono su appunta­mento. chiamando il 348 7882777.-


Un articolo che parla del nostro nuovo sito web!!!

 

ED ECCO A VOI........IL SITO WEB DEL CANILE MUNICIPALE!!!

Siamo lieti di annunciarvi che finalmente il Canile Municipale della Spezia ha il suo sito web!!!
Collegandovi all’indirizzo www.improntavolontari.it potrete ammirare tra foto, filmati e descrizioni tutti i cani ed i gatti presenti in canile.
Ed in più tante altre sezioni dedicate alle attività che svolgiamo, a come diventare uno di noi, le novità della nostra gestione, le nostre campagne di sensibilizzazione, informazioni utili, riferimenti normativi e tante altre cose che stiamo ancora caricando sul sito.
Sono mesi che ci lavoriamo, nel poco tempo a disposizione, quando non siamo in canile ma anche se alcune sezioni sono da terminare l’abbiamo messo online.
Sarà un sito “vivo”, sempre aggiornato sugli ospiti presenti in canile e piano piano verranno finite ed implementanti tutte le sezioni.

 

Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:

 

C’è Ren, cucciolone incrocio corso, molto energico. C’è nello, meticcio nocciola che detesta gatti. C’è Nick. il volpino tutto coccole. Ci sono meticci di tutti i colori E alcuni vivono in coppia, come Bella ed Alex, che inseguono il sogno di una adozione insieme.
La no profit L’Impronta, che gestisce l'unico canile pubblico della provincia, quello del Comune della Spezia, ha realizzato un sito web con il sostegno di Vivere Insieme. Ci sono le fotografie e i video degli ospiti in cerca di casa e le storie di quelli già adottati, ben 147 nei primi due anni di gestione.
Su Improntavolontari.it ci sono racconti e schede. Un lavoro di mesi, confida Pier Andrea Fosella, per inserire più dati possibile. «Il nostro sogno è un canile vuoto - dice - in cui cani e gatti vengano accolti, aiutati a riprendersi dopo l’abbandono, curati per le ferite del corpo e soprattutto dell'anima, e accompagnati ad una adozione consapevole».
Cani e gatti sono creature senzienti. Chi li sceglie, deve conoscerli bene deve desiderare di tenerli per sempre. I ragazzi hanno rimesso a posto il rifugio, col sostegno del Comune e con una rete di persone. cittadini e piccole imprese, che hanno dato una mano per ripristinare, ampliare le aree verdi.
Sul sito, per ciascuno, d sono i pregi ma anche il carattere la storia. Ci vorrebbe un miracolo per un gatto come Satana, che non lega con gli “umani" ma si lascia "servire", o per anziani segugi come Blu, che vivrebbe di coccole. Ci sono gatti più socievoli, come Neronio, e cani di tutte le taglie. anche XL come Franco Ciccio, due pitbull tutti muscoli ma affettuosi. I video permettono di entrare virtualmente al canile di via Del Monte, che risponde ai numeri 0187 9811S6 o 320 1458159. Per contatti Whatsapp 338 2635117. In questo periodo le visite vanno prenotate chiamando Anna al 348 7882777.

L'adozione del nostro Legolas è finita anche tra le pagine de Il Secolo XIX.

 

Siete pronti per la bella notizia??
Abbiamo atteso e sperato a lungo di poter scrivere questo post e finalmente...oggi possiamo farlo:
LEGOLAS E' ANDATO A CASAAA!

Tanti di voi sanno chi è il nostro dolce pitbullino, perché ve lo abbiamo spesso presentato su questa pagina e portato anche in città, quando ancora potevamo fare i banchetti.

La storia di Legolas da quando la conosciamo noi è iniziata in uno scatolone. Così ci è arrivato in canile, insieme ai suoi cinque fratellini e alla sua mamma Arwen.
Una mammina spaesata, abbandonata in un parco con sei piccoli fagiolini ancora con gli occhi chiusi. Li ha cresciuti tutti con amore, e noi con lei, e il risultato si è visto...tutti splendidi cagnolini, affettuosi e bravissimi.

Purtroppo un paio di loro sono stati più sfortunati, Elmo era nato con un problema che ha rischiato di farlo morire precocemente, ma da bravo guerriero ha superato la rischiosa operazione e ora vive felice con mamma Elisabetta.
Legolas invece è nato con una malformazione alla zampina, con delle ditina poco sviluppate che lo fanno spesso camminare come se avesse tre zampe.

Forse per questo motivo, pur bellissimo e dolcissimo, rimane in canile, mentre uno dopo l'altro trovano casa tutti i fratellini e la mamma.
Tanti lo vedono, ma vedono anche la sua zampina e informati della fisioterapia costante da fare si tirano indietro.
Tutti tranne Roberto. Roberto ha occasione di vedere Legolas cucciolotto e se ne innamora.
Se lo tiene lì, impresso nel cuore e nella mente, finché un bel giorno, quando lui e la sua famiglia sono pronti ad accogliere un cane nella loro casa, il primo pensiero è per lui. Non gli importa nulla della zampina, non importa se ci sono esercizi giornalieri da fare, non importa se dovrà fare fisioterapia o un futuro intervento.

Così finalmente, dopo due anni a tratti interminabili, è ora anche per Legolas di conoscere cosa significhi veramente la parola casa. Una casa amorevole, con i suoi umani pronti a dedicargli tutto il tempo necessario e dove potrà vivere sereno.
E noi volontari possiamo dire con gioia di esserci liberati di un'altra spina nel fianco, una spina dolorosa che finalmente è stata tolta.

Come si dice?
Chi adotta non cambierà il mondo, ma il mondo per quel cane sì.
Ricordatelo sempre!

Grazie Roberto e Pamela 


1 2 3 4 5 6 7 8 9 »