IL FAR WEST È QUI!!
Questo articolo uscito su Il Secolo XIX e scritto dalla giornalista Sondra Coggio racconta di una gattina sbranata da due cani da caccia entrati in un giardino privato fra Fezzano e Cadimare.
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
Cani lasciati liberi dai cacciatori che oramai sparano ovunque anche vicino alle case sentendosi i padroni del mondo, spalleggiati da una certa politica poco lungimirante e da tanti sindaci che spesso si voltano dall'altra parte.
I cani in questione sono della stessa persona che quest'estate ha ucciso a sangue freddo a Le grazie il cinghiale Bruno che era diventata la mascotte del paese.
Un’esecuzione in piena regola contro un animale inerme che si fidava delle persone eseguita in pieno centro.
Le regole devono valere per tutti, anche per i cacciatori, che non hanno nessun diritto a trasformare la nostra provincia in un pericoloso far west e speriamo che almeno questa volta l'autore di questo possa pagare per quello che ha fatto.
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
"I cacciatori li hanno sguinzagliati fra Fezzano e Cadimare. I cani si sono rovesciati fra le case, infilandosi nei terreni e nei giardini. E quando la piccola Giuly ha cercato di nascondersi sotto i cespugli, l’hanno sbranata. Mentre cercava di allontanarli da casa, il marito - che stava rientrando - è accorso in supporto della moglie. E, cadendo, ha rimediato diversi traumi, oltre alla frattura di due vertebre. È esplosa l’indignazione, ieri, quando i cani hanno messo a soqquadro un intero quartiere. I cacciatori non c’erano. I segugi erano agitatissimi. «La gattina era in fin di vita - spiega la proprietaria, sotto choc - l’ho portata lo stesso in clinica, per tentare un delicato e costoso intervento chirurgico. Purtroppo è mancata, prima ancora che i veterinari tentassero di salvarla». La donna è più che amareggiata. «La colpa non è dei cani - spiega - che vengono tenuti senza cibo, costretti a indossare campanacci e strani collari, che li stordiscono, e liberati per attaccare la selvaggina. Erano incontenibili, avevano una furia incontrollata». Ci sono cani da caccia tenuti in condizioni devastanti. «Io amo gli animali - spiega - tengo anche una ciotola d’acqua, fuori. Quelli non erano più cani normali. Erano stravolti. E hanno creato momenti di autentica paura». È stata già sporta denuncia. E tante sono le segnalazioni che provengono da altre aree abitate. Lerici, ma anche la Riviera. Il tema è quello delle incursioni venatorie nelle proprietà private. Molti si chiedono se i cani si sarebbero fermati, se al posto della sfortunata gattina ci fosse stato un bambino. «La legge impone ai padroni di tenere i cani sotto controllo - accusano i cittadini - i cacciatori non lo fanno. È una continua violazione delle regole. Nessuno verifica, nessuno va a vedere come siano tenuti questi segugi». Il caso ha avuto una vastissima eco social. Molte le testimonianze di altri cittadini in merito ad episodi del tutto simili. Purtroppo alla gattina Giuly è toccata una fine terribile. È stata straziata."