L'ADOZIONE DELLA NOSTRA PICCOLA DAISY!!!

LA DIDDIRI A CASA!!!
L'adozione della nostra simpaticcissima Daisy ha conquistato, oltre che il nostro cuore, anche le pagine de Il Secolo XIX in questo articolo della giornalista Sondra Coggio.

Molti di voi si ricorderanno della piccola Daisy, la dolcissima salsicciotta pronta ad accogliere tutti i visitatori!
Ebbene vuole mandarvi i suoi saluti, da un pò ormai è a casa della nostra Patrizia, già adottante del bel Plinio ed ora anche di lei. Come si può vedere ha già preso possesso di tutti gli spazi comodi della casa, e non solo. Questa scricciola la portiamo tutti nel cuore, arrivata in canile in condizioni disperate, abbiamo assistito alla sua lenta ma inesorabile rinascita e alla sua conquista della vita, quella vera, fatta di amore, felicità e libertà!
Ciao reginetta Daisy detta anche Diddiri, il passato è ormai lontanto, con le sue sofferenze, le sue ferite e le sue paure. I tuoi umili ammiratori ricambiano i saluti con tutto il cuore! 

Buona vita piccola Daisy!!!

 

Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:

 

«Ciao sono Daisy. Il mio primo anno in famiglia è iniziato benissimo. Passeggiate nel parco, un mini impermeabile nuovo, ciotolina e cintura di sicurezza, ma soprattutto tanto amore. Mi piace anche tutto il resto, mi piace mangiare bene e mi piace uscire fuori, ma quello che più conta è non avere più paura».
I cani non scrivono. Parlano. Parlano, però, con gli occhi. E la piccola Daisy è il simbolo della rinascita, dopo una storia di maltrattamenti.
Il suo 2020 sarà bellissimo, perché è stata adottata. Non vive più al canile comunale di San Venerio, nel bosco sotto Vezzano Ligure. Se l’è portata a casa una volontaria dell’associazione no profit L’Impronta, Patrizia.
Non è sola, sul divano. Lo divide con Plinio, un altro cagnolino del canile, già adottato prima. E le sue fotografie sono toccanti.
«Non c’è da crederci – sottolinea commosso Pierandrea Fosella, fra i fondatori dell’Impronta – Daisy era arrivata in canile in condizioni devastanti. Era martoriata. Si disperava di poterla salvare».
Le immagini del giorno dell’arrivo, sono sconcertanti. La cagnolina tiene la testa bassa, non alza lo sguardo da terra. Era tutta una ferita, coperta di tagli e di traumi. Meno di due chili di sofferenza. Nonostante fosse tanto piccola, era stata detenuta così.
E i volontari non hanno dovuto restituirle solo il benessere fisico, ma anche la fiducia nei confronti degli esseri umani.
Daisy ha reagito. Si è fidata. E la sua voglia di tornare a vivere è stata ricompensata.

 

 

 
 
 
 
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