Bellissimo articolo della giornalista Sondra Coggio uscito oggi su Il Secolo XIX. Si parla delle lampade riscaldanti installate al canile municipale della Spezia, merito della fruttuosa collaborazione tra il Comune e la nostra Associazione.
Per agevolare la lettura dell’articolo lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:
Abbracciarli tutti non è possibile, in specie la notte, ma tenerli al calduccio sì. E al canile della città, oltre alle copertine che proteggono dal freddo, sono arrivate le lampade riscaldanti, che diffondono una luce rossa, avvolgente, e proteggono soprattutti i cani più anziani, più fragili, più spaventati. Ammaliati, i cani del rifugio hanno accolto la novità con una gioia perfino inaspettata. E lo spettacolo ha intenerito i volontari dell'associazione L'Impronta, divertiti da tanto entusiasmo. «Non si staccavano più - confida divertito Pierandrea Fosella - erano letteralmente rapiti, affascinati. Un colpo d'occhio che da solo ti gratifica di tutti i sacrifici». L'operazione lampade è stata possibile grazie ad un gioco di squadra. I volontari hanno acquistato ben 26 lampade, ma la struttura non era in grado di sopportare l’accensione contemporanea. La linea elettrica era insufficiente, e peraltro malandata. E così è stato necessario bussare al Comune, e chiedere una mano. «Col freddo alle porte – confidano i ragazzi del canile – il timore era quello che non ci fossero i tempi». Si sono rimboccati tutti le maniche. I funzionari Marco Baudone e Roberto Pomo, il dirigente Massimiliano Curletto. «E a quel punto, serviva il via libera dell’assessore, Giulia Giorgi, e del sindaco Pierluigi Peracchini». Il benestare è arrivato in fretta, e al canile s’è presentata la ditta Sel, con Roberto Franchi, per dare il via ai lavori. «Ciascuno ha fatto la sua parte – sottolineano i volontari – per arrivare a far funzionare tutte e 26 le lampade contemporaneamente. Ed eccoci qua, con i cani meno giovani, che si crogiolano al calduccio». Si spera che qualcuno riesca ad essere adottato, prima del grande freddo, ma nell’attesa si è investito su queste lampade, che piacciono tantissimo. Nerò tutto impettito, Anna ed Elsa accovacciate, Meck sprofondato in mezzo al lettino, Aldo letteralmente inchiodato sotto la luce. Come attori consumati, i cani si sono trasformati in divi, su un set di fantasia. Arriverà il freddo, che già la notte si fa sentire, e ci sarà uno scudo in più, a proteggere in più deboli. L’entusiasmo è contagioso. E la voglia di fare dei volontari sta attirando altre persone, mosse dalla volontà di contribuire a rendere il rifugio sempre più accogliente. È stata ricavata un’area di sgambatura in più, grazie alla pulizia di una parte di bosco, e sono stati realizzati nuovi cancelletti per quelle gabbie in cui erano rinchiusi cani meno socievoli. Grazie a questi piccoli accorgimenti, potranno uscire di più.