Il progetto "adotta un gabbiano" disabile sulla Nazione grazie alla giornalista Giulia Andrea Tonelli.
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
Volontari e Comune stanno lavorando a un primo progetto.
Investiti dalle auto o intossicati, indeboliti o genericamente feriti, i gabbiano del territorio in difficoltà sono davvero molti. Per aiutarli nel percorso difficile della riabilitazione, portandoli da chi ha le conoscenze tecniche per curarli - dai medici veterinari Carlo Andreoni e Perla Lucchini della Spezia o al Centro di recupero uccelli marini e acquatici di Livorno -, ci sta pensando un gruppo di volontari affiatati: l'associazione Impronta, Lipu, Lav, Animalisti italiani e Legambiente La Spezia, nonché Beta (Benessere e tutela animali) e Sos Randagi. "Per salvare questi esemplari - racconta il gruppo -, certe volte basta davvero poco. Allo stesso tempo ci domandiamo cosa succederà a quelli che non raggiungeranno mai uno stato di salute ottimale per la liberazione. Ai gabbiani disabili, dunque". Al momento, non essendoci luoghi adibiti ad ospitare specie animali con tali problematiche, la risposta è praticamente già scritta: verrebbero soppressi, perché in natura non riuscirebbero a sopravvivere. "Per rispondere a un problema sempre più frequente, stiamo lavorando con l'amministrazione comunale per aprire un centro di primo soccorso per gabbiani feriti, ma purtroppo non basterà: non avranno in ogni caso un luogo in cui vivere serenamente, nonostante l'handicap". Ecco, dunque, l'aspettativa: "La soluzione sarebbe adottarli. Chi ha un giardino recintato potrebbe farsi avanti e prendersene cura, salvandoli da un destino infelice". Per informazioni è possibile scrivere una mail a improntavolontaricanile@gmail.com, lasciando come recapito un nome e un numero di telefono.