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  L'ADOZIONE DEL VECCHIO TOBIA.
L'ADOZIONE DEL VECCHIO TOBIA.
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TOBIA 16 ANNI ......."UN PO' CIECO ED UN PO' SORDO"!!!!

Tobia, Mariagrazia e suo marito si sono incontrati ad un banchetto de L'Impronta in Piazza Beverini a Dicembre 2016 e Tobia aveva già 15 anni (adesso 16) ed era già "un po' cieco ed un po' sordo".
Noi volontari ci ricorderemo per sempre le sue parole quando, poco dopo averlo conosciuto con suo marito, decidettero di adottarlo "non lo vogliamo far morire da solo in una gabbia del canile".
Se ci fossero più persone così il mondo sarebbe un posto migliore in cui vivere.

ADOTTARE UN CANE ANZIANO RENDE PERSONE MIGLIORI!!

L'articolo che riportiamo qui sotto è stato scritto dalla giornalista Sondra Coggio sul Secolo XIX circa un mese dopo l'adozione di Tobia e vale proprio la pena leggerlo........


Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto integralmente il contenuto dell'articolo:

 

“Ha 15 anni. Un po’ cieco un po’ sordo. I denti sono quelli che sono. E non si può operare , a questa età. Però è felice adesso . E a noi va bene cosi…” Ci vuole un animo sensibile per adottare un cane anziano.
A Tobia è capitata la fortuna di essere adottato. E dalla cella è passato al suo lettino, in una casa con il giardino. E gli è stato consentito anche il privilegio di arrampicarsi sul letto, quando vuol fare un riposino extra. Proprio il sogno di ogni cane.
“Ci abbiamo pensato un po’, io e mio marito, perché abbiamo già adottato un a cagnolina che ha dei problemi - confida Maria Grazia, la signora che ha preso Tobia- ma poi abbiamo voluto dargli questa opportunità . E’ un bravo cane. E’ dolce. L’unica debolezza che ha, è per il cibo. Quando inizio a prepararne , lui comincia ad abbaiare…”
Tobia ama la sua pappa. La ama tanto. Mangerebbe tutto il giorno. Ad una certa età, con un bel fisico snello, non resiste alla tentazione di un manicaretto. E la nuova quiete della famiglia lo sta viziando già tanto. “Si trova molto bene -confidano in casa- e si è perfettamente ambientato anche con l’altra cagnolina, che ha una storia molto particolare, ed è letteralmente terrorizzata. L’abbiamo presa al canile, perché aveva paura anche della sua ombra. Qualcosa, di quel terrore, le è rimasto dentro, e ancora adesso non vuole mai stare da sola.”
La piccola ha indirizzato tutto il suo affetto ai due “umani” che l’hanno liberata dalla sua gabbia.
In particolare si è affezionata tantissimo al padrone di casa: “A mio marito ho detto che ormai dobbiamo allargare di nuovo il nostro rapporto di coppia , è diventato un menage a trois” scherza la moglie divertita.
Un gesto di grande generosità quello di scegliere due cani che nessun altro avrebbe portato a casa: “Si cercano i cuccioli , in genere per adottarli, ma non è un atteggiamento condivisibile -osserva la padrona di Tobia- in particolare quando non si è più giovani, non ha senso scegliere un cagnolino appena nato. Il percorso di vita di un cane , è senz’altro molto ridotto, rispetto a quelle di una persona: ma chi è avanti con gli anni, non può pensare di arrivare all’eternità. Meglio orientarsi su un cane adulto , che peraltro può dare ancora più affetto, rispetto ad un piccolo, perché denso di riconoscenza.