La storia del gabbiano Malu' su Il Secolo XIX.
Per agevolarne la lettura lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:
La cagnolina abbaia, festosa. Il gatto, Rosso, dondola tranquillo in guardino. Più sotto, c'è Bigio, che sonnecchia. E lì accanto, c’è Malu, il gabbiano con un’ala sola. Ed ecco arrivare, in volo, la tortorella, sua amica: pronta a dividere la bacinella d’acqua. Tutti insieme, appassionatamente, condividono la quiete di una bella villetta, vista mare. «Abbiamo messo la rete, perché Malu non ha ancora capito di avere un’ala sola – confida la proprietaria di casa – e ogni tanto prova a volare. Non vorrei si spezzasse una zampetta…». La convivenza fra gabbiano, cane, gatti, e tortorella, sembra perfetta. «Mio figlio – racconta – l’ha trovato alla marina, con un’ala sotto le zampe. Non era possibile salvarla. Il veterinario Carlo Andreoni l’ha operato. Era vivo, sì, ma senza un'ala: ci ha chiesto cosa intendessimo fare. Sopprimerlo o adottarlo. L'abbiamo portato a casa». Un po' di perplessità, c'era: «Tutte quelle voci sulla presunta aggressività...». Malu, invece, è stato buonissimo, da subito. Riconoscente. E si è integrato benissimo. «Avevo pensato di metterlo in una sorta di voliera, non è stato necessario: adora la compagnia degli altri animali». Simpatico. Quando arrivano ospiti a casa, il primo che salutano è lui. «Non è mai stato aggressivo, è come un gatto – spiega divertita – e tiene d’occhio il giardino: si diverte un mondo, a farsi il bagno. Gironzola, e va d’accordo con tutti». Lo spazio c’è: verde, piante. «Serve davvero pochissimo – racconta – per nutrire tutti: quel che avanza, dal pranzo. Non produco più organico…». Mai, prima, avrebbe pensato di inserire un gabbiano disabile nel suo terreno: «Qui ci sono tante tortore, scendono a fare il bagno con lui – confida – e Malu non dice niente. Non sa di essere un gabbiano». All’ora del pranzo, c’è un vassoio che va bene per tutti: e tutti, uno alla volta, si accomodano, e si servono. «Poi si mettono al sole, lo sguardo al mare – racconta – e stanno insieme così, anche quando restano da soli. Quando ritorno, vengono tutti ad accogliermi, appena sentono la macchina: e controllano cosa ho portato di buono». Malu adora la pizzetta, che la sua “umana” acquista apposta: si mette in coda, e aspetta il suo turno. Pierandrea Fosella, il volontario spezzino che ha lanciato la campagna di adozione dei gabbiani disabili, è commosso: «Ne abbiamo già dati diversi, in adozione, evitando la soppressione – racconta – e contiamo di darne ancora: non avendo un centro di recupero, la speranza di salvezza dei gabbiani feriti è solo l’adozione. Chi guarisce, decide in autonomia quando riprendere il volo, e partire». Malu non ripartirà, ma ha trovato il suo paradiso in terra: il cielo, lo osserva, dal giardino. Del tutto felice di essere vivo.