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  BIRILLO GIGANTE BUONO.
BIRILLO GIGANTE BUONO.
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Il riscatto del nostro Birillo raccontato dalla giornalista Sondra Coggio su Il Secolo XIX!!!!



Per agevolare la lettura dell’articolo lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:



Una pettorina al collo, con su scritto “adottami”, ed un cuoricino rosso, a forma di zampa. L’avevano portato in giro così, i volontari dell’associazione “L’Impronta”, che opera al canile comunale della Spezia. Guinzaglio rosso, e un cartellino a forma di osso, con due parole: “Cerco casa”. Non è facile, trovare un’adozione per un gigante, per quanto buono. Eppure, questa volta, Birillo ce l’ha fatta. Ed è proprio vero che non c’è due senza tre: perché nella sua vita, per due volte era stato illuso. Una storia tutta in salita, la sua. La prima volta, era entrato in canile con il suo padrone. Aveva tre, quattro anni. Tutto contento, saltellava, senza capire che l'avrebbero lasciato lì. Gli avevano raccontato che doveva stare tranquillo. «Tu non preoccuparti, vedrai, andrà tutto bene: abbi fede». E Birillo aveva abbaiato, felice, perché i cani hanno fiducia, nell’uomo, sempre e comunque. Solo che non era mai tornato, il suo “umano”. Ed erano passati giorni, e settimane. Ed era stato molto difficile, convincersi di essere stato abbandonato. Un boccone troppo amaro, da buttare giù: tanto che non voleva crederci. I volontari lo consolavano, promettendogli che prima o poi sarebbe capitato anche a lui, di ritrovare una famiglia. Solo che anche la seconda volta, non gli era andata affatto bene. L’avevano scelto, preso, e riportato indietro. Non era “il cane giusto”. Birillo era rientrato col muso lungo, gli occhi bassi. Non aveva fatto niente di male, lui, no. E non capiva. E quando i volontari gli avevano detto che l'avrebbero portato a passeggio in città, per farlo vedere, e riprovare ancora a cercare un padrone, quasi non ci credeva più. «Non funzionerà nemmeno questa volta», pareva dirsi fra sé. Invece, no. Per lui, si sono fatte avanti due giovani donne. Gli hanno promesso di adottarlo, appena si fossero trasferite nella nuova casa, con il giardino. E per fargli capire che stavolta era per sempre, sono andate a trovarlo, ogni settimana, per due mesi. Birillo le aspettava, col cuore in gola. Saltava, scodinzolava, faceva di tutto, per far capire loro quanto era importante, quell’amicizia. Finché, l’altra mattina, è stato il gran giorno. Sono arrivate in macchina, hanno firmato le carte. E lui le ha seguite, senza voltarsi indietro. Sapeva che stavolta era tutto vero. Lo sentiva. E una volta a casa, ha fatto capire di essere già parte della famiglia. «Siamo follemente innamorate di lui – raccontano le adottanti – è un cane buonissimo, ed un guardiano perfetto». E Birillo, che si rotola sul tappeto rosso, e ruba i pupazzetti di casa, non vede l’ora di dimostrare la sua immensa gratitudine.