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  LA STORIA A LIETO FINE DEL CAGNOLINO JIMMY.
LA STORIA A LIETO FINE DEL CAGNOLINO JIMMY.
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La bellissima storia a lieto fine del cagnolino Jimmy raccontata dalla giornalista Sondra Coggio su Il Secolo XIX.



Per agevolare la lettura dell’articolo lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:



«Aspettami qui, Jimmy». «Sì». Non sa parlare, Jimmy, se non con gli occhi, e scuotendo freneticamente la coda. E così, con il suo codice, aveva rassicurato la sua “umana”, che lo aveva legato all’esterno del supermercato, ed era entrata a fare la spesa. Solo che il piccoletto, una nuvola di pelliccia bianca, era sparito. E la proprietaria, spaventatissima, aveva tappezzato il quartiere della Chiappa di manifestini. Lo avevano avvistato in via Benedicenti, dopo il “salto del gatto”. Poi, il vuoto. Si temeva che il cagnolino fosse morto, ingoiato dalla macchia. Fino all’altro giorno, quando è ricomparso in pieno centro. Confuso, spaventato. Per sua fortuna, c’era il banchetto dei ragazzi dell’Impronta, i volontari del canile comunale, impegnati a promuovere le adozioni. Quando i passanti hanno visto il cagnetto, tutto solo, per fortuna si sono fermati e hanno informato la polizia municipale, che s’è interessata della sua sorte. La prassi, è quella di trasferire i randagi al canile: ma i volontari hanno pregato di aspettare un attimo, per fare un tentativo, e ritrovare la padrona. Non si sapeva se potesse essere proprio il cagnolino svanito nel nulla in tutt’altro quartiere. L’intuizione, è stata quella di chiedere a … Jimmy. E di seguirlo, tenendolo al guinzaglio. Così è stato. E proprio il piccolo cane, tirando, ha fatto capire dove risiedeva la sua “umana”: in centro, non distante da dove lui stava vagando. La donna, in quel momento, non era in casa: ma i suoi vicini sì. E sono stati loro, a riconoscerlo, visibilmente commossi. Jimmy è stato davvero coraggioso. In qualche modo, quando s'è smarrito alla Chiappa, ha capito che doveva raggiungere il centro: perché sapeva che la sua "umana" vive lì. Scarmigliato, stanchissimo, chissà come si è nutrito, per sette lunghi giorni. Rispetto alla fotografia diffusa al momento della scomparsa, sembrava davvero un altro. Niente a che vedere col principino pettinato, in posa. Era esausto, i riccioli al vento: ma vivo. Un cane in gamba, il piccoletto. Chissà quanto gli batteva il cuore, quando s’è avventurato per le strade, rischiando di essere investito e travolto. «Grazie a tutti quanti hanno reso possibile questo miracolo – sottolinea l’Impronta – a chi s’è fermato, a chi ha chiesto aiuto ai vigili, a chi ci ha aiutato. E naturalmente a Jimmy…». Chissà quante avventure racconterà agli amici cani, su questi sette giorni. E chissà com’è successo, che è scappato: se qualcuno o qualcosa l’ha spaventato. Ciò che conta, è che sia di nuovo al calduccio. Sereno e felice.