Oggi non parliamo nè di cani nè di gatti, ma bensì di una gallina, la gallina Elvira raccolta morente a bordo strada dalla nostra volontaria Chiara e curata amorevolmente dal veterinario Carlo Andreoni e dalla sua insostituibile metà Perla Lucchini.
Adesso Elvira vive libera e felice con i gatti ed i cani della famiglia che l'ha adottata.
A raccontarci questa favola piumata è come sempre la giornalista Sondra Coggio su Il Secolo XIX.
E come sempre per agevolare la lettura dell’articolo lo riportiamo qui sotto in maniera integrale:
L’avevano gettata via, l’Elvira. Un nome, nemmeno ce l’aveva. Spennata, stanca, costretta ad una vita difficile. L’avevano buttata. Ed il Secolo XIX ne aveva raccontato la storia, quando Chiara, una volontaria del canile della città, s’era impietosita per quel fagotto spiumato, e l’aveva raccolta. Lei, la gallina, non riusciva nemmeno più ad aprire gli occhi. Vagava ai margini della strada. E solo tutta la buona volontà di Carlo Andreoni e Perla Lucchini aveva fatto il miracolo di salvarla. Farmaci, per disintossicarla dai giorni di strada, e pazienza. La nuova vita di Elvira, è una storia toccante. Perché lei, la gallina che era stata gettata via, ora convive con i gatti ed i cani di casa, nella bella casa della famiglia che l’ha adottata: promettendole un alloggio sicuro, e senza rischi. Non sarà uccisa, o mangiata. Come i gatti ed i cani di casa, condivide le giornate in giardino. Condivide proprio la ciotola, e le abitudini. E quando c’è il sole, si stende sul fianco – imitando gli amici a quattro zampe – a prendersi la tintarella. Elvira è straordinariamente intelligente. Impara in fretta. «Ormai conosce il suo nome – racconta Miriam, che l’ha adottata – è così buffa, quando la chiamo fa i cento all’ora, e prende la curva alla Niki Lauda, per arrivare da me». Gli animali non finiscono di stupire. L’uomo, per proprio interesse, li cataloga fra creature “da consumo”, da “caccia”, da “compagnia”. Però si comportano tutte allo stesso modo, se hanno l’opportunità di condividere un terreno, con i propri “umani”. Lei, Elvira, ogni giorno dona un uovo a chi l’ha salvata. E quando il dottor Andreoni, e l’assistente volontaria, Perla, la vanno a trovare, li riconosce, tutta festosa. Una sentenza recente, ha consentito ad un uomo di tenere con sé, in una casetta di periferia, il suo asinello. Per lui era un compagno di viaggio, come una cocorita. Minuscoli criceti, riescono a riconoscere chi hanno davanti. L'altra sera, due cuccioli di cinghiale sono scesi in spiaggia, a Portovenere, e si sono messi a giocare sulla sabbia. Si rincorrevano, si infilavano in acqua, e tutti attorno erano lì a fotografarli, a riprenderli. Del tutto identici a due cagnolini, in cerca di avventura. Sempre più urbanizzati, sempre più simili ad animali domestici. Si sono goduti gli applausi, felici: del tutto ignari delle "categorie" stabilite dall'uomo, che per alcuni sceglie la tutela, per altri no. Facile intuire il loro destino.