Si parla di volontariato al del Canile Municipale della Spezia in questo articolo uscito ieri su Il Secolo XIX.
La giornalista Sondra Coggio intervizta i volontari che prestano la loro opera presso la struttura municipale.
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
«Binario è un pastore adulto di taglia grande, è un cane dal carattere forte. Mister è una taglia media, vivace, mentre Mara è molto timorosa, ma con le persone di cui si fida è dolcissima e gioiosa. Lo spinoncino Alfredo ha sempre paura, non tanto delle persone quanto dell'ambiente esterno». Ogni cane ha un nome, una storia, una personalità. Ci sono giganti come Igor, «fiero pastore dell'Asia centrale». Ci sono quelli sempre agitati, come Gigi, che «ama correre ed entrare in acqua», e come il bellissimo Oliver, che nessuno si è sentito fin qui di adottare. E poi ci sono gli invisibili. Come Miele, mai scelto perché poco coccolone, e ormai anziano. Come Natalie, gettata via da un cacciatore, perché paurosa, così come Sonia, nata segugio ma troppo tenera e introversa. Quando ci si avvicina alle gabbie, c’è chi salta ed abbaia, pieno di speranza. E c’è chi non si gira nemmeno. Solo uno sguardo rassegnato, colmo di dolore. Al canile del Comune si fa di tutto per alleviarlo. Per i gatti è stato costruito un gattile arredato, con spazi coperti e giardino. Per i cani sono stati creati due nuovi spazi di sgambo, per far uscire a rotazione tutti. In ogni gabbia è stata messa una lampada riscaldante. Sono stati stretti accordi con ditte di produzione di cibo di alta qualità. E chi fa volontariato, è consapevole dell’importanza di dare una mano. «Si fa il possibile – spiega Pamela Zucchelli – per farli stare un po’ meglio, ciascuno con il suo piccolo contributo». Olivia Canzio ha deciso di dare un po’ del suo affetto «oltre ai miei animali domestici anche a quelli che soffrono», dopo aver verificato «la serietà dell’associazione, che opera veramente bene». Le sue ore disponibili, settimana dopo settimana, le dedica soprattutto ai gatti. «È importante – spiega - far capire che tutti possono aiutare, gli animali non sono giocattoli, vanno amati anche e soprattutto quando non sono più cuccioli». Il canile, dice, «è una scuola di vita, in cui ci sono dolore e gioia, è bello fare del bene, e poi cogliere l’affetto, la gratitudine, quando ritorni a trovarli, ogni settimana». La giovanissima Barbara Ventre è entrata nella onlus più di sei anni fa. «È stata subito una bella esperienza, un bel gruppo – spiega - ci si affeziona davvero agli animali, io stesso ho anche adottato. Il volontariato ti forma dentro. È vero, sei tu che aiuti, ma al tempo stesso aiuti anche te stesso ad essere migliore. Penso che per fare il volontario basti essere generosi, disponibili e pronti a fare tutto, anche spostare pesi, pulire, portare fuori i cani. Ed è bello».