Articolo uscito su Il Secolo XIX
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
Il Comune della Spezia ha sospeso il mandato in base al quale la dipendente comunale Antonietta Zarrelli prestava parte del suo servizio presso la Provincia, nell'area del dirigente Gianni Benvenuto.
Lo portello provinciale di tutela degli animali, come concepito fin qui, è stato disattivato.
La decisione è maturata in autotutela, a fronte degli avvisi di conclusione delle indagini su presunti reati inerenti il canile comunale, all'indirizzo della Zarrelli e della sua dirigente degli anni fra 2012 e 2016, Laura Niggi. Su esposto di Legambiente, basato sulle testimonianze dei volontari del canile, il procuratore Rossella Soffio ha ipotizzato che gli uffici abbiano pagato per anni un numero di gatti maggiore del reale, con potenziale truffa e falso a carico dei funzionari, ma anche dei soggetti privati
che gestivano il canile, Anta prima e Animalcoop dopo. Nel caso della Zarrelli, le è stata contestata anche la divulgazione di notizie d’ufficio. Avrebbe informato Ernesto Zagni, di Animalcoop, di un controllo della polizia provinciale, che aveva formalmente richiesto nell’esercizio dei suoi doveri.
Zagni e Valentina D’Alessandro, di Animalcoop, sono accusati anche di aver detenuto cani e gatti in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.
Al momento le accuse sono solo ipotizzate. Sarà il giudice dell’udienza preliminare a stabilire se archiviare o rinviare a giudizio. L’amministrazione civica ha preferito agire in autotutela. Già a metà dello scorso anno, quando si era appreso dell’inchiesta, la competenza del canile era stata passata dalla Zarrelli al dipendente Massimo Baudone, dalla dirigente Niggi al dirigente Massimiliano Curletto, fermi restando ovviamente i rapporti professionali all’intemo della struttura comunale, ma su altri settori.
Sulla stessa linea, è arrivata la sospensione del mandato in Provincia. Contattata, ieri la Zarrelli non ha inteso commentare. La notizia dell’inchiesta spezzina ha avuto eco anche a Castelnovo di Sotto, in Emilia, dove Valentina D’Alessandro ed Ernesto Zagni gestiscono - dall’estate scorsa - un canile privato. Si tratta della struttura denunciata a fine 2018 da una associazione animalista, che lamentava criticità gravi risalenti al periodo di gestione precedente.
Il Comune emiliano era intervenuto con un’ordinanza che vietava nuovi ingressi. La consigliera 5 Stelle Giulia Gibertoni ha chiesto di conoscere lo stato attuale del rifugio, che ospita anche una dozzina di sfortunati cani liguri, sequestrati anni fa, al centro di un contenzioso su chi debba pagare il mantenimento.—