Lunedì notte, nel canile municipale della Spezia, è stato compiuto un atto vergognoso, vile, di cui vogliamo mettervi a conoscenza tramite l'articolo uscito sul Secolo XIX, scritto da Sondra Coggio. Noi siamo ancora molto scossi e sconcertati, chi l'ha fatto non ha esitato a mettere in pericolo la vita dei cani che, ancora una volta, si sono dimostrati mille volte meglio dell'uomo.
Per agevolare la lettura dell'articolo lo riportiamo in maniera integrale qui di seguito:
L'INCURSIONE VOLEVA SCREDITARE LE PERSONE CHE LAVORANO NELLA STRUTTURA: PER FORTUNA I CANI NON HANNO COMBATTUTO E NON SI SONO FATTI MALE. SUL FATTO INDAGA LA PROCURA.
Sono stati aperti i ganci divisori fra le gabbie. Sui social era stata anticipata l'incursione.
Volevano che i due cani si azzannassero. Forse speravano di presentare come un'arena da combattimento l'unico canile pubblico spezzino, quello di San Venerio, e far trovare ai volontari, all'alba di ieri, uno spettacolo atroce, gettando discredito sull'operato loro e del Comune. L'unica certezza è che qualcuno ha pianificato un'intrusione in piena notte, all'interno della struttura della Spezia.
Nessun furto. Nessun vandalismo. E' accaduto qualcosa di molto più grave. Qualcuno ha spostato un cane aggressivo nella gabbia di un altro maschio di grossa taglia, mordace. Chi ha agito sapeva benissimo come fare. Per favorire il passaggio, sono stati aperti uno dopo l'altro i ganci interni che garantiscono i divisori fra uno spazio e l'altro. Il cane esca è stato fatto arrivare per gradi. Dopo di che sono stati chiusi tutti i ganci, e gli ignoti emissari sono scappati, in attesa dell'alba. Sarebbero riusciti nell'intento, se i cani non si fossero rivelati migliori di loro. Pur entrando a contatto, non hanno fatto quello che l'uomo aveva sperato. Si sono rispettati. E i volontari che gestiscono il rifugio ieri, hanno trovato con sconcerto quei due cani nella stessa gabbia, spostati nella notte, ma entrambi vivi.
Qualcuno ha messo nel mirino il canile comunale. Il sospetto è che volesse far succedere qualcosa di bruttissimo, di talmente grave da "screditare" l'operato del Comune e dei ragazzi della onlus che gestisce il rifugio. Non era mai accaduto niente di simile. S'è generata inquietudine, all'idea che qualcuno si sia spinto a tanto. Qualcuno che ben conosce la struttura, che sa benissimo come funzionano le gabbie e che ha operato perchè quei cani si sbranassero. Il caso è all'attenzione dell'autorità giudiziaria.
La Procura si occupa del canile spezzino da tre anni, da quando Legambiente denunciò la presenza di cani del Sud, non dichiarati e non registrati. Erano in carico a sindaci del ragusano, ma misteriosamente erano alla Spezia. A quell'inchiesta s'è sovrapposta la denuncia di chi gestiva all'epoca il canile spezzino, ed è subentrato in un rifugio privato in Emilia, denunciato a dicembre come presunto lager da una onlus del posto. L'ex gestore ha denunciato il Comune per presunte inefficienze strutturali. In questo contesto delicatissimo, l'altra notte qualcuno ha cercato di innescare una ulteriore miccia.
Dal fronte animalista spezzino, qualcuno aveva anticipato via social che ieri sarebbe avvenuto qualcosa di eclatante. Era stato pubblicato anche un conto alla rovescia, con un successivo link riferito proprio ad una intrusione notturna avvenuta di recente in un altro canile ligure. Nessuno, in quelle ore, aveva ancora resa pubblica la notizia della violazione notturna della struttura pubblica. Le coincidenze sono ora all'attenzione degli inquirenti. In quanto alla zona di San Venerio, il clima è di fortissima apprensione. Fa paura che ci sia chi gira indisturbato la notte, mettendo a rischio l'incolumità dei cani del canile."