UN CANCELLO PER ZEUS…...
Zeus è un bel pastore tedesco con una storia molto triste alle spalle,
e ad un cane i segni restano, nell’anima…
Quando è arrivato in canile non era così socievole e purtroppo la posizione della gabbia a lui affidata non permetteva l’uscita quotidiana che tutti gli ospiti della nostra struttura fanno. Uscire dalla gabbia significa non impazzire, non si può stare tutta la vita dietro le sbarre!
Quindi Zeus, per un anno, purtroppo, non è uscito dalla gabbia.
Zeus, per fortuna, non è impazzito perché è un gran cane che ha solo bisogno di tempo e rispetto.
Dal primo Agosto, oltre a miliardi di impegni presi di conseguenza alla gestione della struttura, c’era un obiettivo: FARE USCIRE ZEUS!
E così ci siamo mobilitati e grazie al mitico Maurizio Di Bono, volontario e grande animalista, Zeus ora esce: da un primo frenetico sgambo, quasi non capisse cosa gli stesse succedendo, ora annusa l’erba con piacere, trotta felice e si siede ad aspettare, al sole, fuori da quelle 4 reti che lo hanno avvolto per più di un anno.
Maurizio ha progettato, costruito e montato un cancello proprio per Zeus, perché da noi nessuno è un numero, tutti sono qualcuno da tutelare, proteggere e amare.
Per agevolarne la lettura riportiamo qui sotto il contenuto dell’articolo in maniera integrale:
Lo avevano strappato anni fa ad un grave maltrattamento. Poi, il parcheggio in canile. In una gabbia separata dalle altre. Un buco, dal quale non poteva uscire, per sgambare. Zeus era prigioniero. Non più maltrattato, ma tremendamente solo.
I ragazzi dell’Impronta, la onlus che gestisce ora il canile pubblico, hanno trovato un aiuto in un volontario, Maurizio Di Bono, che ha risolto tutto. Un mese di lavoro, per realizzare un cancello, che ora permette a Zeus di sgambare.
Un sogno realizzato. “Perché un cane non è un numero”, spiegano, entusiasti.
E tale è la passione dei ragazzi, da trascinare il Comune. Dopo una vita, è stato sanato l’impianto idrico. Sono state riparate le perdite, sostituiti i tubi rotti. E già si parla di risanare l’impianto elettrico, per mettere lampade calde in inverno, ed un sistema fotovoltaico che acchiappi i raggi del sole, e dia energia al rifugio.
Solo La Spezia ha il suo canile comunale. “Ogni euro speso – spiegano i volontari – è un investimento in un progetto che vale, sottrae i randagi alla strada, sensibilizza alle adozioni.
Grazie al Comune, alle istituzioni, e grazie ai cittadini, per tutto l’aiuto che danno”.