Quando abbiamo iniziato a partecipare a questo banchetto informativo che si tiene in concomitanza con la fiera degli uccelli a Sarzana la nostra Associazione non era ancora nata e partecipavamo come "Volontari del canile di San Venerio".
Sono passati otto anni (noi partecipiamo da 5 anni) ed insieme a noi ed alla LIPU si sono aggiunte tante altre Associazioni del territorio come, Cittadini consapevoli, I tesori di Beta, Animalisti Italiani, Lav, , Legambiente e Sos randagi.
Un presidio pacifico e volto a sensibilizzare la popolazione su cosa significhi l'uso dei richiami vivi a fini venatori.
Ma cosa sono i richiamo vivi?
Immagina di essere catturato, imprigionato, torturato, reso schiavo per il resto della vita e costretto ad urlare per attirare i tuoi simili, che vedi uccidere davanti a te.
È quello che accade ogni anno a migliaia di piccoli uccelli trasformati in richiami vivi.
Uccelli che passano la loro esistenza in prigione, in una gabbia le cui dimensioni ufficiali sono di 25 cm larghezza, 30 cm lunghezza e di 25 cm di altezza, che mai potranno conoscere il dono più prezioso che la natura abbia fatto loro: il volo.
Rinchiusi tutto l'anno in cantine fredde e al buio, in modo che perdano la percezione del tempo, sottoalimentati, all'apertura della stagione venatoria vengono riportati alla luce.
Convinti del sopraggiungere della primavera, i loro ritmi biologici così sfalsati, li inducono a cantare a tutto vantaggio dei cacciatori da appostamento che li utilizzano, quindi, come richiami , come esche sonore per attirare altri uccelli selvatici, da abbattere a fucilate.
Patiscono traumi, presentano problemi legati a carenza di vitamine e sali minerali indispensabili alla sopravvivenza e subiscono trattamenti farmacologici deleteri a base di testosterone, somministrati da chi li detiene per obbligarli a cantare anche al di fuori del periodo riproduttivo.
La fiera degli uccelli è una fiera in declino
Ogni anno, un piccolo importante passo avanti: sempre meno cacciatori, sempre più persone che si fermano a manifestare vicinanza e solidarietà a chi contesta ogni forma di violenza, nei confronti della natura e delle sue creature. Manifestare contro l’uso dei richiami vivi, serve. La risposta della gente, arriva. E cresce.
Fiere come questa, sono da consegnare al passato, ad un modo di vivere che non è più il nostro. Sarzana è chiamata a dare un segnale di civiltà: riconvertendo le sue iniziative in qualcosa di più rispettoso nei confronti della natura.
Noi chiediamo che il Comune di Sarzana non dia il patrocinio a iniziative come la gara di canto e ci appelliamo al sindaco affinché non consenta la suddetta gara, non rispettosa degli animali e totalmente diseducativa, in un'area pubblica.
Chiediamo inoltre ai consiglieri comunali che si impegnino affinché al più presto si vieti la vendita di animali all'interno delle fiere. Ricordiamo che nell’Aprile 2017 il Comune della Spezia ha vietato la vendita di animali nella fiere e nelle sagre. La mozione presentata al riguardo è stata votata all'unanimità dal consiglio comunale, segnale della mutata sensibilità verso la sofferenza animale.
Ci aspettiamo che Sarzana percorra la stessa strada.